Mammachepazienza

Sono una donna alla ricerca di un figlio e già che ci sono alla ricerca della felicità.

giovedì 30 gennaio 2014

Di follicoli e sensibilità

I follicoli crescono bene, il mio ginecologo ha detto: "Stupendo, sono contento, mi piace come stiamo crescendo" ( Lui è un follicolo). Testuali parole, solo in un'altra lingua.
Mi spiega come continuare, fa una previsione sulle prossime eco e sulla presunta data del pick up...insomma qui si lavora sodo.
Inutile dire che me la faccio sotto, che sono terrorizzata e che se andrà male anche questa volta...brucerà come poche cose al mondo.
Ma pensiamo positivo e andiamo avanti!!!!

Vi racconto un aneddoto e mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate voi.
Ieri ho sentito un'amica al suo 2 mese di gravidanza, le chiedo come sta, lei da per scontato che io stia bene pur conoscendo il mio percorso a ostacoli multipli con triplo salto mortale... Quindi ha parlato solo di se stessa. Ok, non fa niente. Poi, mi chiede se domenica posso andare con lei a trovare l'amica che ha appena partorito. "Dai sarà bellissimo andare assieme".
Io, instronzita, trovo immediatamente una scusa plausibile per rifiutare l'invito e finisce lì.
Ora, porca troia, amica rimasta incinta alla prima botta che conosci il mio percorso, perchè mi chiedi di accompagnare te e la tua pancia a far visita a un neonato????
Io ho chiamato la neo mamma e le ho anche spedito un regalo bello bello per non rompere i primi giorni... Ma sinceramente, io non me la sento di fare la scenetta della felicità...
La mia psicologa dice che la mia amica non ha avuto sensibilità e che io non devo forzarmi e fare cose controvoglia.
So che mi sto un po' isolando, però mi piacerebbe essere capita, soprattutto dalle amiche con cui ho scelto di condividere questa situazione e che in questo Paese rappresentano un po' la mia famiglia.
Come dovrei comportarmi secondo voi?
Ho letto nei vostri blog che in molte avete scelto di non parlare della difficoltà di avere un figlio.
Io, invece, qui nel mio Paese adottivo, ne parlo tranquillamente con tutti. C'è meno ipocrisia, più apertura, meno scetticismo nei confronti della medicina riproduttiva.
 E guarda il caso, le amiche che peccano di superficialità al momento sono italiane che vivono nel mio stesso paese. Ragazze adorabili e molto aperte, con le quali sto benissimo, però che mi guardano con paura, come se la sterilità si trasmettesse con uno starnuto e che provano per me un po' di pena.
Anch'io a volte provo pena per me stessa, però chiedo solo un po' di sensibilità, nemmeno empatia.
L'unica cosa che sanno dire è " Forza che la prossima sarai tu. E poi vedrai come rimpiangerai i tempi di spensieratezza con tuo marito." Ma quale spensieratezza? Che qui si passa più tempo con la vagina in faccia a un ginecologo che a fare altro!!
Minchia, mai una domanda su come io stia davvero, come se il dolore altrui facesse paura, fosse da evitare, a volte mi sembra che il mondo mi chieda di sorridere anche se non ce la faccio.
Allora io mi son detta: " se a loro importa un piffero del mio percorso, a me importa un piffero enorme del loro!" E pace.
Guardatevi le vostre panze che io mi guardo i miei follicoli. Siate madri premurose, che io il mio percorso verso una genitorialità consapevole l'ho già intrapreso.
Passo e chiudo e buonanotte.

mercoledì 29 gennaio 2014

Io e il mio ginecologo

Il mio ginecologo è un uomo di 50 anni circa, ha due bellissimi occhi azzurri e lui lo sa.
È basso, magro, quasi completamente calvo. È molto elegante, porta delle cravatte originali ed un orologio che costa più di me.
Fuma, vedo i suoi pacchetti in giro per lo studio quando dimentica di nasconderli; per coprire l'alito da fumatore mangia caramelle.
Lavora tanto, è svelto, ha le mani delicate. Ascolta, dopo aver parlato e spiegato la situazione. È puntuale, è preciso. Sa quel che fa, ci crede. Gioisce con le donne incinte e soffre con le altre. È empatico, però non è uno psicologo. Ascolta le nostre lamentele dando ad esse il giusto peso, ci giustifica e soprattutto aiuta ad allontanare il senso di colpa.
Lui sa cosa c'è dietro la ricerca di un figlio. Lui capisce e agisce, subito. Perchè sa che quando una donna giunge da lui, la follia la possiede già. Lui non propone calcoli e rapporti mirati, anzi spiega che la vita sessuale e la vita riproduttiva sono due cose diverse. E a me questa frase mi ha tranquillizzata sin dal nostro primo incontro.
Il mio ginecologo mi spiega ogni volta che vado che mi devo togliere le mutande e sdraiarmi, ogni volta come se fosse la prima volta. A me questa cosa fa ridere. Così come mi fa ridere quando mi spiega come farmi le iniezioni...però non rido mai. Perchè lui è un uomo serio a cui non riesco a dare del tu. Io al mio ginecologo voglio bene.
Gliene voglio da quando mi disse che ero incinta e si lasciò abbracciare da un'euforica me stessa.
Da quando lo persi e lui mi telefonava dicendomi frasi vere, piene d'appoggio emotivo.
Gliene voglio perchè mi ha lasciato il suo cellulare e se trova una mia chiamata mi richiama, ha il mio numero registrato, mi chiede sempre come sto con un tono di voce sincero, gli voglio bene perchè lavora il sabato, la domenica, a Natale, ad agosto, e ogni volta che ovulo.
Perchè sa quanto pesi un risultato negativo, perchè ha imparato a gestire la frustazione, a capire che a volte lui non può fare più di quel che già fa.
È un uomo che è rimasto incinta dieci volte. Sì lui dice proprio così, ma poi precisa che la moglie ha avuto dieci gravidanze per dare alla luce cinque figli. Che l'ultima gravidanza era arrivata quasi alla fine, era una bimba, sarebbe stata la sesta. Dice che l'aborto fa parte della vita e che la Natura è spietata e crudele, e noi dobbiamo capirlo.
Perchè scrivo di lui? Perchè gli ho affidato il mio desiderio più grande, così senza pensarci due volte, gli ho detto: faccia lei! Mi bombardi con i suoi ormoni, mi visiti tutte le volte che lo considera opportuno, io seguirò i suoi ordini alla lettera!
Io ho bisogno di credere in lui, nel suo centro, nel biologo che fa incontrare i miei ovuli con gli spermatozoi di mio marito creando embrioni che poi possono congelare.
Loro fanno qualcosa che il mio corpo da solo non è in grado di fare (almeno sino ad ora), loro mi sostituiscono. A volte mi sembrano siano parte di me, lavorano con precisione sostituendosi alle mie ovaie. 
Ma...ma... Perchè allora guardo le pagine web delle altre cliniche?
Perchè temo che lui non mi abbia fatto fare tutte le analisi o che non abbia capito dove è il problema?
Perchè quando entro nel suo studio mi viene l'ansia da esame universitario? Perchè odio quell'odore da disinfettante?
Buona giornata a tutte!




domenica 26 gennaio 2014

Gli ormoni fanno bene.

Secondo il mio ginecologo, uomo elegante e di poche parole, gli ormoni non fanno male e non alterano il mio umore.
Stamattina durante un'ecografia ( sì, faccio le eco la domenica mattina alle 9), gli chiedo timidamente se è normale che mi senta nervosa e lui mi dice che gli ormoni non c'entrano, è l'importanza che per me ha tutto il processo a rendermi nervosa.
Cioè, io sono nervosa e basta. Gli ormoni non c'entrano. Non so se credergli. Non so.
Lui mi ha sorriso tranquillizzandomi, ci riesce sempre. Mi fido di lui, gli voglio bene, insomma è un po' che lo frequento e sa molte cose di me, soprattutto intime... Però io credo che gli ormoni che mi sparo c'entrino eccome con il mio umore. Mica sono pazza.
Sono pazza?

Oggi ho invitato a pranzo un po' di amici. Ovviamente non è mancato nemmeno quesa volta l'annuncio di una gravidanza!!!
La prossima devo essere io, perchè le altre hanno già dato.

Nota triste: per ben due volte oggi, lo sguardo di mio marito si è intristito. La prima quando tutti hanno fatto i complimenti al futuro papà ( ma complimenti per cosa? Mica è un merito!!!)
E poi quando mi ha guardato farmi due iniezioni sulla pancia...
L'ho coccolato tanto, non posso far altro.
Comunque, tranquille: gli ormoni fanno bene.

venerdì 24 gennaio 2014

Il frigo pieno.

La fivettara nel frigo ha più ormoni che verdure. Io ogni tanto controllo che siano ancora lì, che non siano scappati, ma in realtà spero di aprire il frigo, non trovarli e pensare che sia stato solo un brutto sogno.

La fivettara organizza le sue giornate in funzione delle iniezioni e delle visite ginecologiche.
"Ciao amica bella, andiamo al cinema alle 8? Ti passo a prendere prima cosi facciamo un aperitivo."
" No scusa non posso prima, facciamo solo il cinema"

Io, ad esempio, mi pungo alle 19.05, puntuale come una psicopatica.
Oggi alle 19:30 ho un concerto.
Adesso il mio cruccio è se pungermi prima uscendo tardi o se pungermi dopo il concerto, sballando la mia tabella di marcia.
Chiamare il ginecologo per questa stronzata sarebbe cattiveria.

La fivettara spera che NESSUNO apra il suo frigo e chieda. Come lo spieghi il gonal a chi fa figli senza sapere come???
La fivettara piange senza un motivo, ride senza un motivo, odia con passione, parla da sola, si arrabbia, non sopporta i bambini, adora i bambini, ne vuole uno subito, adesso. Poi si dimentica perchè fa tutto questo, si chiede se valga la pena tanto sacrificio.
Io non lo so.
 Oggi la meta mi sembra così lontana e nel mio frigo ci sono poche verdure, pochi colori, una iniezione di decapeptyl, una scatola di gonal che costa quasi 500 euro, ho un cassetto pieno di siringhe, aghi, cortisone, cardioaspirina, acido folico, cerotti di non so che ormone, ovuli di progesterone...insomma un cassetto pieno che non lascia molto spazio ai sogni, anzi sembra avvisarmi di non sognare tanto, perché potrei farmi male.
Oggi è nato il figlio di una coppia di amici. Lei, quando ha scoperto di essere incinta, voleva abortire, ne era convinta perché era in crisi con lui, perché non era nei suoi piani, ma poi lui si è impuntato e il piccolo è qui. Benvenuto!
Spero che lei si senta pronta ad accettare questo nuovo ruolo, perché ognuno di noi ha dei piani che quotidianamente vanno a farsi benedire.

Poi ti chiedi perchè mi girano...mi girano e basta.





mercoledì 22 gennaio 2014

Decapeptyl e umore.

Sono due giorni che la mia panza subisce il decapeptyl arrossendo dopo ogni iniezione.
Io dopo il rito della puntura, fingo di essere una gran figa che ricomincia a lavorare, spavalda e sicura di sé.

Poi scoppio a piangere, così, dal nulla, mentre parlo al telefono, mentro leggo email noiosissime, mentre scrivo email serissime. Piango con i lacrimoni, quelli dello sconforto totale, quelli preciclo, quelli di quando eri bambina e ti sbucciavi il ginocchio.

Poi mi sento meglio, torno ad essere figa, e rido, rido come una matta, rido di tutto, anche del riso che scuoce.

Poi mi viene l'ansia. E vorrei chiamare il mio gine solo per dirgli che lo odio, oppure penso che l'agopuntura a sto punto sarebbe meglio (sempre aghi sono), o che dovrei provare con i santi o con l'omeopatia...

Poi mi risento figa e forte e va tutto bene e quanto sono fortunata e quanto è bello mio marito e la culla la comprerò così e che meraviglia la vita. Adesso chiamo l'amica delle medie e le dico che le voglio bene.

 Poi mi sento cretina. E forse lo sono.

Ma sono gli ormoni o sono io???

Vi terrò aggiornate.


martedì 14 gennaio 2014

sogni infranti


Dolce amica che hai perso il tuo sogno alla 10 settimana, oggi tutti i miei pensieri sono per te.
Dopo anni di ricerche, stimolazioni, 1 fivet...il tuo sogno si avverava, ma la Natura, spietata, crudele, ti ha tolto ciò che già sentivi tuo.
Come tu stessa hai detto, 10 settimane sono troppo poche, ma anche troppe. Sono un accenno di pancia, nausee, mal di testa, caldo improvviso, ma agli occhi degli altri non sono ancora vita.
Invece, dolce amica, io credo che 10 settimane siano tanta vita, tanta gioia e una certezza: tu sei fertile. Il tuo corpo sa accogliere e proteggere. Un aborto fa parte del gioco, ma non deve intimorirti. Certo, è una ferita in più, da aggiugnere alle mille che questo percorso ad ostacoli ci provoca, ma noi siamo fatte di una pasta diversa.
Noi non ci lamentiamo.
Noi non sappiamo più cosa significhi lamentarsi.
Ultimamente sono circondata da donne incinte, amiche che alla prima botta takkete! Insomma, loro si lamentano di non poter bere alcool, di non poter mangiare questo, di non poter fare quello, di avere caldo o sonno...come se fossero dei problemi i piccoli divieti di una gravidanza. Io sorrido come un'anziana dinanzi ai capricci di un bimbo e intanto penso "se solo sapessi...".
Ecco, dolce amica, tu sai cosa sono i sacrifici, come è lunga la strada, piena di ostacoli e false partenze. Tu conosci gli effetti degli ormoni sparati in pancia, degli ovuli di progesterone... A volte ci sentiamo infinitamente sole, a volte lo siamo, ma noi abbiamo un sogno e dobbiamo difenderlo.
Il tuo corpo si riprenderà, il tuo spirito magari tarderà un po' di più per capire cosa sia successo. Cura le tue ferite, e poi ricomincia a sognare.
 Un abbraccio


















giovedì 9 gennaio 2014

un nuovo giorno

Oggi due amiche mi hanno annunciato le loro gravidanze. Perfetto. Sono contenta sinceramente. Inizia a fregarmene di meno la fertilità altrui.
Io ho una vita piena e non devo piangermi addosso: il mio bambino arriverà.
Devo solo riuscire ad essere più concentrata sul lavoro e non perdermi in strane seghe idee mentali.

Un abbraccio

mercoledì 8 gennaio 2014

le prove difficili di una ricercatrice.

Ieri ho dovuto superare una delle prove più dure per me. L'aspettavo, la temevo, speravo di evitarla, di rimandarla, ma purtroppo è giunta puntuale come le mie mestruazioni.
 L'annuncio della gravidanza di una delle mie amiche-sorelle che, beata lei, è rimasta incinta alla prima botta.
Sono davvero felice per lei, anche se il suo desiderio di maternità è praticamente a zero, ma ho provato anche tanto dolore. Per me. Per Lui. Per quella felicità che mese dopo mese ci è negata, sottratta e allontanata.
Ho provato invidia? Non la chiamarei così. Ho provato impotenza. Ho provato stanchezza mista a dolore allo stomaco, ho provato una rabbia forse infantile, ho sentito le mani raffreddarsi, ho avuto paurache la mia tristezza offuscasse la sua gioia. Lei ha aspettato a dirmelo, perchè sa del mio percorso, quindi sono stata tra le ultime amiche care a saperlo. Purtroppo la mia situazione l'ha influenzata molto, e credo che io sia l'ultima persona con cui condividerà questo meraviglioso percorso. Mi spiace, però io non so se ce la faccio a seguire con serenità la sua gravidanza. Eppure, dovrò farlo, perchè le voglio bene e quando si vuol bene, ci si mette da parte e si pensa agli altri.
Insomma, divento zia. Vedo la vita nascere e crescere intorno a me. Bello, no? Perchè mai dovrei essere triste. Eppure lo sono.

Io immagino la mia amica felice seguire la sua gravidanza con la spontaneità e naturalezza che io mai più avrò. Lei che ha fatto il test quando ormai aveva un ritardo enorme, che non è corsa a fare le beta (cioè lei sicuro non sapeva cosa fossero...), che nemmeno aveva un ginecologo. Cioè, io con il mio ginecologo mi ci whatsappo!
Lei che vive tutto dandole il giusto peso (quale? qual è il giusto peso? Me lo dite??), lei che è serena, rilassata, e che ha accolto la vita con tranquillità.
E all'improvviso, lei che era un punto fermo, una sorella a cui raccontare gioie e dolori della fivet, lei non c'è più...non è sparita. Anzi, quando mi ha comunicato la sua gravidanza, mi ha chiesto di me, si è preoccupata, mi ha detto che lei vuole essere speranza per me (ma tesoro, tu sei rimasta incinta subito...), peró sento che le nostre strade, al momento, sono state divise, che non è il caso di angosciarla con i miei dolori, e so che io non sarò la prima alla quale lei racconterà i cambiamenti del suo corpo, almeno non con l'entusiasmo con cui lo farà con altre. Ecco.

Come dire, grazie sterilità, anche le amiche mi togli adesso! Fanculo Sterilità o Fertilità ridotta.

Buona serata a tutti.

Mammachepazienza

Eccomi qui

Buongiorno a tutti. Ho deciso di iniziare questo speranzoso 2014 aprendo un blog per condividere con voi la mia ricerca di un figlio. Seguo da ormai 2 anni i blog di molte cercatrici, alcune delle quali sono delle mamme felici, altre hanno avuto dei percorsi difficili, intensi, ed io le ammiro tutte. Vi ammiro tutte.
Spero questo spazio sia, oltre ad un luogo di sfogo personalissimo, anche un luogo di incontro e di scambio di emozioni.
Vi lascio la mia storia, piena di paure, di buio, ma anche di gioiosa speranza.



"Lui ed io ci siamo conosciuti quando avevamo 24 e 27 anni: è stato amore a prima vista, fuoco immediato e poi il tempo ci ha reso una coppia stabile, siamo andati a vivere assieme, abbiamo costruito un nido, abbiamo incastrato i nostri difetti, ci siamo conosciui ogni giorno un po’ meglio, ci siamo capiti, allontanati e ritrovati. E continuiamo add essere noi, ad amarci con occhi limpidi.
Dalla primavera del 2011 abbiamo abbandonato le precauzioni a letto (e ovunque ci vada di amarci!!) con il desiderio timido, spaventato e allegro di un esserino tra di noi. Un figlio che avesse noi come genitori, che venisse a far parte della nostra famiglia, un fagottino a cui dare amore, con il quale continuare il nostro percorso di crescita.
Il figlio ad oggi non c’è, al suo posto ci sono un po’ di analisi mediche e la consapevolezza che la vita, a volte, fa dei giri strani, o semplicemente ti obbliga a prendere una strada nuova che mai avevi considerato. La strada CHE NON DIPENDE DA TE.
Allora, io sono sempre stata una razionale, del tipo: se studio, supero l’esame; se faccio la dieta, dimagrisco; se mi piace un ragazzo, glielo dico; se voglio fare un lavoro, ci provo...determinata, secchiona e ottimista.
Poi però, crescendo, mi sono resa conto che non tutto funziona così, e che molte scelte che si fanno sono influenzate da fattori esterni che nulla hanno a che vedere con la nostra volontà.
Io non resto incinta. Io ho le odiate mestruazioni ogni mese, puntuali, cattive, indesiderate come una malattia.
Noi non abbiamo la gioia di dare la notizia ai nostri genitori, fratelli, amici...noi siamo tristi.
Anzi, io lo sono, perchè lui vive tutto con animo differente e sa (da medico) che tutto può risolversi, che siamo giovani e si possono fare molte cose (io ho 31 anni e lui 34).
All’inizio, tutti mi dicevano la frase più ovvia, quella che anche io ripetevo senza esito a me stessa (so che se fossimo assieme adesso partirebbe il coro...): NON CI PENSARE. 
“Non ci pensare, rilassati, sei stressata, il tuo cervello influisce sul processo ormonale, in vacanza resterai incinta...quando meno te lo aspetti”...e puttanate del genere, psicologia da rivista da spiaggia insomma. Però queste frasi hanno fatto maturare in me il seme di un’emozione sbagliatissima: il senso di colpa. Se non resto incinta è solo colpa mia!
Poi è arrivata lei, la mia psicologa, Marta che mi ha fatto ragionare: Tesoro bello, tu non hai colpe. Nessuno ne ha. Semplicemente la scienza non ha scoperto tutto, non sa ancora tutto. Fai le tue analisi e poi, assieme a lui, cercate la vostra strada (inseminazione, fivet, adozione...).
Non è lo stress che non ti fa rimanere incinta, e nessuno può dirti di non pensarci perchè è inevitabile. Altrimenti perchè ci sono donne che restano incinte dopo una violenza o durante la guerra, o nei momenti meno opportuni??
A giugno decidiamo che è giunto il momento di capire cosa no va.
Via alle analisi allora, tutte fatte in strutture pubbliche, efficienti e rapide.
Arriva il momento della isterosalpingografia e dello spermiogramma: tutto a norma.
Leggendo i vostri commenti avevo veramente paura della prova, però le infermiere ed il medico che mi hanno assistita e sedata sono stati dolcissimi, umani, indimenticabili.
Quante mani mi avranno toccata, penetrata, cercando il problema, la causa...e quante ancora dovranno arrivare?
A novembre abbiamo il primo appuntamento nel reparto di sterilità. A me a giugno mi sembrava un‘eternità, quindi ci siamo rivolti anche al suo ospedale per velocizzare un po’ i tempi ed avere un altro punto di vista."

Questa era la nostra situazione a fine settembre 2012, sono seguite 2 IUI con ormoni nel suo ospedale. I risultati sono sotati negativi. La quantità di ormoni da prendere, poi, era troppo alta e così abbiamo deciso di tornare dal ginecologo privato che ad oggi mi segue. Lui ha voluto optare per un paio di inseminazioni con ciclo naturale, quindi semplicemente realizzando delle ecografie, senza prescrivermi ormoni. Alla seconda sono rimasta incinta, però il sogno è durato poche settimana.

Ad ottobre 2013, ho iniziato la mia prima Fivet (suona un po' come la mia prima comunione...), dosaggio minimo, molti ovuli, molti embrioni, 2 transfer e 0 nelle beta entrambe le volte. 

Questo mese inizierò la mia seconda Fivet. 
E terrò un diario, questo. Per non dimenticare, per provare a lasciare qui le paure e non portarle con me ovunque.

Io vado avanti perchè ho fiducia nella scienza, nella strutture di questo paese rinomato in fecondazione assistita, perché io un figlio lo voglio, perché mio marito sarà il padre più bravo...ma io non mi sento sola unicamente quando  leggo e piango e rido con altre storie simile alle mie... il mondo fuori è aggressivo, superficiale, e io, a volte, non ce la faccio. Sono stata delusa dalle risposte ricevute dopo aver fatto outing, sono stata anche ferita. É difficile capire la generosità, l’amore e l’onestà che ci sono dietro le nostre ore spese in ospedale, tra ormoni e controlli follicolari...Noi, madri premurose, lo siamo già.
Adesso aspetterò, con la pazienza che sto imparando ad avere: ce ne vuole una vagonata di pazienza, di calma, di non-fare-il-test-che-non-hai-ritardi! 

Ti aspetterò figlio mio con la pazienza degli antichi, con la tenacia dei bambini che muovono i primi passi, con l’amore incondizionato che ho già per te, perché io so che tu un giorno sarai qui con noi.

Mammachepazienza.