Mammachepazienza

Sono una donna alla ricerca di un figlio e già che ci sono alla ricerca della felicità.

mercoledì 8 gennaio 2014

le prove difficili di una ricercatrice.

Ieri ho dovuto superare una delle prove più dure per me. L'aspettavo, la temevo, speravo di evitarla, di rimandarla, ma purtroppo è giunta puntuale come le mie mestruazioni.
 L'annuncio della gravidanza di una delle mie amiche-sorelle che, beata lei, è rimasta incinta alla prima botta.
Sono davvero felice per lei, anche se il suo desiderio di maternità è praticamente a zero, ma ho provato anche tanto dolore. Per me. Per Lui. Per quella felicità che mese dopo mese ci è negata, sottratta e allontanata.
Ho provato invidia? Non la chiamarei così. Ho provato impotenza. Ho provato stanchezza mista a dolore allo stomaco, ho provato una rabbia forse infantile, ho sentito le mani raffreddarsi, ho avuto paurache la mia tristezza offuscasse la sua gioia. Lei ha aspettato a dirmelo, perchè sa del mio percorso, quindi sono stata tra le ultime amiche care a saperlo. Purtroppo la mia situazione l'ha influenzata molto, e credo che io sia l'ultima persona con cui condividerà questo meraviglioso percorso. Mi spiace, però io non so se ce la faccio a seguire con serenità la sua gravidanza. Eppure, dovrò farlo, perchè le voglio bene e quando si vuol bene, ci si mette da parte e si pensa agli altri.
Insomma, divento zia. Vedo la vita nascere e crescere intorno a me. Bello, no? Perchè mai dovrei essere triste. Eppure lo sono.

Io immagino la mia amica felice seguire la sua gravidanza con la spontaneità e naturalezza che io mai più avrò. Lei che ha fatto il test quando ormai aveva un ritardo enorme, che non è corsa a fare le beta (cioè lei sicuro non sapeva cosa fossero...), che nemmeno aveva un ginecologo. Cioè, io con il mio ginecologo mi ci whatsappo!
Lei che vive tutto dandole il giusto peso (quale? qual è il giusto peso? Me lo dite??), lei che è serena, rilassata, e che ha accolto la vita con tranquillità.
E all'improvviso, lei che era un punto fermo, una sorella a cui raccontare gioie e dolori della fivet, lei non c'è più...non è sparita. Anzi, quando mi ha comunicato la sua gravidanza, mi ha chiesto di me, si è preoccupata, mi ha detto che lei vuole essere speranza per me (ma tesoro, tu sei rimasta incinta subito...), peró sento che le nostre strade, al momento, sono state divise, che non è il caso di angosciarla con i miei dolori, e so che io non sarò la prima alla quale lei racconterà i cambiamenti del suo corpo, almeno non con l'entusiasmo con cui lo farà con altre. Ecco.

Come dire, grazie sterilità, anche le amiche mi togli adesso! Fanculo Sterilità o Fertilità ridotta.

Buona serata a tutti.

Mammachepazienza

1 commento:

  1. Questa è una delle prove più dure... te lo dico... no, no.. non sono le stimolazioni, i monitoraggi, gli esami e tutto quello che concerne l'iter della pma.
    Sono le gravidanze delle nostre amiche. So poi è quella dell'Amica, proprio di Lei... allora ci sentiamo smarrite, lasciate indietro, tagliate fuori.
    La colpa non è sua, non è tua...è cosi.
    Mi sono fatta di quei pianti guarda, incolpandomi anche di quel sentimento che provavo e che assomigliava all'invidia ma non volevo che lo fosse.

    Questo percorso è davvero duro.
    Ma se le vuoi molto bene e se lei sarà sensibile nei tuoi confronti (ma da quello che dici sembra di si), superato questo primo momento, vedrai che le cose andranno meglio.
    Te lo auguro di cuore....

    E poi presto darai un cuginetto/a al tuo nuovo nipotino/a no?

    1abbraccio***

    RispondiElimina