Mammachepazienza

Sono una donna alla ricerca di un figlio e già che ci sono alla ricerca della felicità.

martedì 26 agosto 2014

Vinco la chiusura in me stessa e torno!!!

Ciao a tutte.
 Sono sparita per un po', senza grandi motivi: pigrizia, chiusura in me stessa, paura di ferire le amiche cercatrici parlando della mia pancia in evoluzione.
Però adesso sono tornata, più grossa che mai e spero che vogliate continuare a leggermi.
La gravidanza procede bene, il piccolo adesso peserà poco meno di due kg, mi prende a calci, a pugni, a culate! vivace, è vivace...
Io alterno serenità e gioia, a paura e panico. Le paure sono sempre le stesse, nonostante ormai siano attenuate, ma loro sono lì, non mi fanno dimenticare la mia condizione di diversamente fertile.
Mai.
Ormai, la gente mi ferma per strada, in ascensore e mi dice:" che pancione!! Sicuro stai per partorire!!" "No guardi, mancano ancora due mesi..." "Ma sei così grossa!!"
Ma vi pare??? Ma andatevene un po' a cacare.
Che poi ho preso sei kg o sette, non rompete.
Mio marito è radiante, gioca con la mia pancia, comunica con il piccolo, ad ogni colpetto del padre risponde un calcetto del figlio. Io mi commuovo e la paura arriva, stronza, a ricordarmi che tutto potrebbe andare male!
Io, comunque, sto cercando di essere forte, di essere positiva, di sentirmi come le altre. Ho molte amiche incinte come me, loro rimasteci con una bella trombata( ma vuoi mettere la soddisfazione della fivet?!). Insomma, io guardo le loro pance con invidia, sì proprio con invidia, poi mi do da sola della cretina e provo a rilassarmi. Allora, anche io parlo del modello del passeggino, delle teorie del cosleeping o dell'allattamento a richiesta, delle tutine, dei biberon...insomma fingo disinvoltura e normalità. A volte, mi rilasso così tanto che dimentico le punture, gli ormoni, il caos della ricerca di un figlio. E allora, mi sento più bella, mi sento felice, mi sembra di far parte di una normalità che non mi apparteneva più, mi vado a comprare un vestito a fiori premaman da H&M, lo indosso, mi trucco, mi lascio fotografare e adulare.
Ho anche comprato un regalo al mio bimbo, il primo. È un libro. Sì, lo so che prima si comprano i body e le tutine, ma che ci vuoi fare? Il libro si chiama " Dulce como un te quiero" con due orsetti in copertina...che fai non lo compri? Daiii
Il problema grande grande è che lo amo già, lo amo tanto.
Insomma, sono tornata a bloggare, vi leggo sempre e soprattutto, please, continuiamo a sotenerci...che io mi sento capita solo da voi!!!
Un bacio a tutte

mercoledì 25 giugno 2014

Morfologica. Abbiamo un sesso.

Scusate l'assenza. Mi sto impigrendo credo o forse sono solo molto concentrata su me stessa, chiusa come una conchiglia che coccola la sua perlina, in cova come dice mio marito.
È stato un mese intenso, ricco di emozioni, senza corse in ospedale, ma con nuove consapevolezze.
Il mio umore è altalenante, spesso sono preoccupata, sono in piena fase costruzione del nido e non so da dove iniziare a buttare. Ma ho iniziato.
Voglio però parlarvi subito della morfologica fatta venerdì scorso: ansia e paura. Sta bene e tatatarata...è maschio! Embrioncino mio ha il pisello e spero anche il complesso edipico.
È stata un'emozione immensa sapere che sta bene, che cresce secondo i canoni. Insomma, sono contenta che sia sano! Aver saputo il sesso mi ha permesso di dargli un nome e mille volti, mille sogni in più...
Io sto bene, alterno momenti di paura e terrore ad altri di emozione quando sento i suoi strani movimenti. E sì, perchè adesso lui si muove. Poco, ma io lo sento. sono delle bolle di sapone che scoppiano nella pancia, delle leggere scosse all'altezza dell'ombelico, a volte anche Lui può sentirle e mi accarezza la pancia...ed è felice, ed è un papà inebetito.
Ed io vorrei volare soltanto e godere di questo stato di grazia, ma c'è sempre lei, la paura, a bloccarmi,  ci sono mille "Se" che mi fanno tremare il cuore e rendono triste il mio sguardo. Lui se ne accorge e un po' si arrabbia. Mi dice che adesso devo smetterla, che va tutto bene e che posso stare serena. Io ci provo, davvero. Ed a volte ci riesco.

Il mio lui piccolo pesa quasi 500 grammi, è lungo, lo immagino bello e simpatico, viene prima di tutto, lo amo già alla follia e soprattutto ha un nome e questo nome sulle mie labbra è pura poesia.
In realtà sono due nomi, il primo è spagnolo, il secondo è italiano. Proprio come lui. 
Faccio tutto con lentezza, sono spesso stanca, anche perché ho una forte anemia che mi stanno studiando. Leggo, ascolto musica, mi accarezzo la pancia e penso a lui. All'amore che gli darò, o forse che già gli sto dando. Ho voglia di annusarlo, di stringerlo, di parlargli mentre lo allatto.
Amore di mamma. Amore nato dalla forza e la tenacia. Amore nato dalla testardaggine. Amore immenso.
Sono stupida? Sì tanto.
Insomma, sappiate che vi leggo quotidianamente e che cercherò di essere più presente anche con il mio bloggo!
Vi lascio con una poesia di Pier Paolo Pasolini che amo molto.
La dedico a lui morbidoso e a voi grandi donne.

l problema è avere occhi
e non saper vedere,
non guardare le cose
che accadono,
nemmeno l’ordito minimo
della realtà.
Occhi chiusi.
Occhi che non vedono più.
Che non sono più curiosi.
Che non si aspettano
che accada più niente.
Forse perché non credono
che la bellezza esista.
Ma sul deserto
delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite
e riempiendo i nostri occhi
di infinito desiderio.”

•PierPaolo Pasolini




domenica 25 maggio 2014

Comprato!

L'ho appena fatto. Insomma, ci voleva, me lo meritavo e cosecosì ... Ho appena comprato su Amazon l'angel sound. E tanti cazzi alla razionalità.
Insomma io mi faccio mille film horror, il mio gine del cuore del centro fivet non mi vuole più vedere, non sto scherzando, dice che sono giovane e sana e che è giusto che mi seguano in ospedale e basta. Ora, apprezzo l'onestà di questo uomo che non mi vuole spillare ulteriori soldi, ma cazzo!!! Sono i miei soldi e io ho bisogno di lui...nulla.
Tocca aspettare il 20 di giugno per la morfologica in ospedale. Il 29 ho appuntamento con la matrona,       L'infermiera ostetrica che ti spiega cose pratiche e ti fa sentire il cuoricino. Io ci vado soloper quello. Poi in quei giorni arriverà anche il mio personale regalo... E tanti cazzi a chi mi chiama ansiosa!!!

martedì 20 maggio 2014

Eccomi qui

Giovedì scorso ho fatto un'eco dal gine del mio cuore. Ero molto agitata, forse troppo, diciamo pure che l'ansia non mi ha permesso di godermi l'eco. Ero lì straiata sul conosciutissimo lettino che non riuscivo a seguire e a capire. Mio marito mi mandava occhiatacce per farmi stare calma, il gine osservava, scrutava il monitor...io ho avuto un abbassamento di pressione e appena finita l'eco ho chiesto di vomitare. Insomma, una gran figuraccia. Il piccolo sta bene, ed ho capito che sono io quella che sta male. In quel momento ho deciso che basta. Va bene il percorso ad ostacoli multipli, va bene i dolori che ben conosciamo, ma cazzo! Non posso vivere così.
Non ho fatto venire nemmeno la mia mamma che era qui ad aiutarmi a conoscere questo nipotone che  ancora ci nasconde le parti intime. Me ne sono pentita amaramente.
Lei poi mi ha accompagnata ad iscrivermi a yoga per panzute, e mi ha detto che siamo tutti sotto lo stesso cielo e che devo smetterla di vivere così male un evento tanto bello.
Quindi, ho deciso che, nonostante le paure, l'ansia, la sensazione di inadeguatezza, io sarò felice!!!
Fe li ce, fe li ce!!!
Ieri ho ritirato i risultati dello screening per le malattie genetiche: rischio basso. Ringraziamo il cielo, la madonna, la fortuna, il caso e andiamo avanti, consapevoli che siamo persone fortunate.
Sto iniziando a goodermi la gravidanza. Era ora, direte voi. Forse sì, era giunto il momento, però io ho sempre mille ansie. Ma le tengo nascoste in un angolo, e penso alle cose belle: a dormire sogni tranquilli, a ricaricarmi che è un po' ciò che mi ha chiesto di fare la mia psicologa; mi confronto con altre amiche mamme, scelgo il passeggino, cambio l'ordine dei mobili di casa, metto ordine, butto cose e con esse ricordi tristi e dolore ( ho buttato uno scatolone di oggetti, fogli...) insomma, spazio alla gioia, al bello, al sole.
Poi evito le stronzate. Perchè c'è sempre chi parla a vanvera. Mille persone mi stanno dicendo, con voce grave, viso tirato: 'Vedraaaaiii, vedraaaaai come cambierà la tua vita. Vedraaaai come sarà non dormire, cambiare pannolini, vedraaaaiii...'
Insomma, io immagino la stanchezza cronica che mi coglierà, ma davvero la maternità per certa gente  si riduce a cambiare pannolini, lavare culi e soffrire? Allora, dico che ho un'altra idea di maternità.
Un'altra idea d'amore. Insomma, io la stanchezza fisica, i cambi ormonali li ho già vissuti. Non mi spaventano. Io non vedol'ora di conoscere questo vermicello che cresce e mi possiede già, mi succhia l'anima, le energie, il sangue, le vitamine...io ho voglia di vita.




domenica 4 maggio 2014

La festa di tutte le mamme

Nel paese dei balocchi in cui vivo oggi è la festa della mamma. Un tripudio di fiori, pubblicità, cuori e "te quiero" riempie la città.
Io ho fatto gli auguri alla suocera, alle amiche mamme e qualcuna mi ha detto che ormai sono mamma.
Io ho detto che per prudenza non voglio gli auguri.
Poi ho riflettuto. Io sono mamma da molti anni, ma questo poca gente lo sa. Io ero già mamma quando speravo di avere un ritardo, quando ho iniziato le mille visite mediche, quando, impavida, ho fatto l'isterosalpingografia, quando ho iniziato a pungermi la pancia, quando ho sopportato mille ecografie, anestesie, prelievi di sangue, urine, ovuli...quando ho pensato che nemmeno le circa 80 iniezioni che mi sono inflitta mi avrebbero portata a lui/ lei o quando mi accarezzavo la pancia bucherellata sognando il mio bambino. Io sono mamma da molto tempo. Io sono paziente, sopporto il dolore, cullo questo sogno, questo miracolo che cresce in me, che mi succhia tutto e penso: era te che aspettavo, era te che volevo, sei tu il mio bambino.
La sterilità mi ha segnata a vita, mi ha fatto oltrepassare un limite che non immaginavo esistesse. Io sono una mamma con il pensiero, con il cuore, poi lo sarò anche perchè, se tutto andrà bene, abbraccerò il frutto di questo enorme lavoro.
Ma adesso mi sento ancora in un limbo, quello delle mamme in potenza, e mi rendo conto che ci sono esperienze che ti fanno maturare più degli anni che passano. Ci sono esperienze che ti tatuano, che ti attraversano, ti cambiano l'ordine, i pensieri, i sentimenti. Che ti annientano per ricostruirti, che ti rendono d'acciaio, ma anche fragile come un fiore. È questo essere madre? È tutto questo amore che dai senza avere nulla indietro?
Chi sono io adesso? Quella donna disperata che calcolava anche le ore probabili di un ritardo, quella che parlava di follicoli maturi, di ovuli di buona qualità, di velocità degli spermatozoi, di pick up, di transfer...o sono quella con il pancino che ti fa guadagnare un posto nella metro affollata, quella che pensa a dove sarà meglio sistemare la culla, come spostare i mobili.
Ci sono esperienze che ti trascini dietro, come una ferita, o una ruga in piú, la mia ruga tra le sopracciglia, quella che mi è nata per aver sorriso poco, per essermi preocupata troppo. Come quelle mamme che si preoccupano per un figlio che non sta bene. Ecco come una mamma.

sabato 3 maggio 2014

Ansiette

Ogni giorno mi sveglio e mi domando se stia bene, se ci sia, se il suo cuore batta ancora ad una velocità doppia rispetto al mio. Ho sempre paura, mi sento sempre diversa, tendenzialmente in colpa. Ascolto il mio corpo con ossessione, è un corpo che scricchiola, che cambia, soprattutto di notte. Ed io mi spavento, penso a cose brutte, sogno fiumi di sangue.
Poi ci sono dei momenti di dolce serenità, quelli da sempre sognati fatti di carezze, di sogni con le mani di lui sullla mia pancia, di nomi inventati, di progetti, di viaggi a tre. A fine aprile, concluso il primo trimestre, abbiamo dato la buona nuova a parenti e amici, perchè insomma...arriva un momento in cui tocca dirlo.
Mi sono sentita circondata d'amore. Mentre lo dicevo avevo paura e in alcuni momenti mi sembrava di mentire. In questi giorni tante amiche mi chiamano  e sognano con me. La paura mi circonda, mi abbraccia ancora, aspetto con grande ansia la prossima eco. Ma provo a respirare a pieni polmoni e ad allontanare i fantasmi. Mi sento una miracolata, una fortunata, e spero di saper meritare tutto questo amore.

giovedì 17 aprile 2014

Vita bizzarra

Ho appena inaugurato questa splendida giornata di sole con una gran vomitata. E pensare che appena finito di far colazione, ho esclamato: che bello non avere più le nausee. E poi sono corsa in bagno.
L'unico aspetto positivo è che posso fare una seconda colazione.
Domenica scorsa siamo tornati di corsa in ospedale per i dolori al rene, mi hanno ricoverata sino a martedì pomeriggio. Gli antidolorifici in vena sono l'unica cosa che mi salva dal dolore forte che mi fa piangere e vomitare bile.
Questa volta sono stata ricoverata sempre nel reparto di ginecologia, ma nel corridoio di ostetricia, insomma dove ci sono i neonati. Nella stanza accanto alla mia c'era un piccolo che aveva tanta forza nei polmoni...il suo pianto mi inteneriva tanto. La prima notte nella mia stanza c'era anche la culletta ed io mi sono addormentata sognando di vederla occupata dal mio cucciolo.
Il cucciolo. Lui o lei cresce indisturbato, imperturbabile, insomma se ne fotte del mio dolore e dei miei continui ricoveri. Adesso ha le gambe, le braccia, le mani, i piedi, il culetto, la spina dorsale, il setto nasale...e molte altre cose che non ho visto e che non so.
Casualmente il lunedì in cui ero ricoverata avevo anche la prima visita nell'ospedale pubblico che mi seguirà sino al parto. Quindi l'ho visto, ma il dolore al rene era così forte che non riuscivo a fare mille domande come mio solito, farfugliavo solo: sta bene? In loop. Una cretina.
A meggio dovrò fare una prova del sangue per eliminare, spero, malattie varie. Sono già in pensiero, ma ho scelto che internet sto giro non mi fregherà, e non leggerò nulla in proposito. Voglio iniziare a vivere tutto con serenità.
Cosa ho al rene? Pare non siano calcoli, ma un problema creato dalla stessa gravidanza. Si chiama idronefrosi o qualcosa del genere. Ne soffre il 90% delle donne incinte, ma in modo asintomatico, io ovviamente entro in quella percentuale piccola che deve soffrire e correre in ospedale.
Pare che l'utero eserciti pressione sul rene che ha subito una piccola dilatazione che mi fa urlare per il dolore.
Ennesima prova di pazienza.
Nonostante mi fidi dei mille ginecologi che osservano il mio apparato riproduttore, ho chiamato il mio gine che mi manca. Non so come dirgli che vorrei fare almeno un'eco con lui nel corso del secondo trimestre. Non voglio offendere mio marito che organizza tutto nel suo ospedale, però super gine mi manca. Avete dei consigli?
Aaa, ho l'anemia. Adesso prendo il ferro che attenzione , attenzione...fa produrre feci verdi. Scusate il momento scatologico, ma vi volevo avvisare, perchè io ieri ho avuto un attacco di panico nella solitudine del mio bagno. Quindi, se a qualcuna dovesse capitare, no panic, succede anche conl'acido folico.
La settimana prossima termina il mio primo trimestre, io nonostante tutto, continuo a non crederci e a controllare i miei slip in modo ossessivo, per paura di vedervi del sangue.
Io non riesco ancora a pronunciare quella frase...
La settimana scorsa, mentre mi riprendevo dai vari giorni in ospedale, ignara che il dolore fosse dietro l'angolo, sono uscita con la mia mamma che mi è venuta a trovare/ aiutare/ sostenere/ cucinare/  pulire, ma soprattutto mi ha portata a fare shopping!!!
L'ho fatto! Cosa? Ricordavo un negozio pre- maman in una strada, ricordavo aver sognato dinanzi alla sua vetrina...mia madre mi ha praticamente buttata dentro, io avevo il cuore a mille. Mi sono sentita per un attimo una ladra, una menzognera, ma poi sono entrata perfettamente nella parte e mi sono comprata un paio di leggins, una paio di pantaloni con la fascia in vita e 2 magliette super pre maman. Tutto troppo caro per i miei gusti, ma caspita se non me li sono meritati questi regali!! Pensate che nel negozio hanno una pancia finta di plastica per capire se i vari capi ti andranno quando avrai il pancione. Ecco, in quel momento ci ho creduto, ma in generale vivo tutto con molta intimità, gelosia, e purtroppo paura.
Però il piccolo feto di 5 cm c'è, ed io gli/ le regalerò tutta l'amore che si merita. Sempre.

lunedì 7 aprile 2014

Che fine ho fatto?

No, non ho iniziato a snobbare le cercatrici, accarezzandomi inebetita una pancia che già si vede e io vivo ancora nel top secret...no, non ho iniziato a pensare alle culle, ciucci e pannolini, no non frequento blog mammeschi, giuro!!!
Mi sono solo sparata quasi 10 giorni in ospedale per probabili calcoli renali e infezione delle vie urinarie. Sfiga? Giusto un po', ma noi cercatrici d'oro pare che le dobbiamo vivere tutte... Vero Bianca? Celo!
Ho iniziato a provare dolori orrendi nel cuore della notte, il giorno dopo aver visto la manina del mio Amore. Corsa al pronto soccorso...vi risparmierò la paura dell'aborto, i litri di vomito di bile in sala d'attesa, i medici che non mi facevano un'eco...i pianti gli abbracci alle infermiere...insomma l'eco è arrivata alle 6 del mattino, lui era addirittura cresciuto!! Figli ingrati!
Gli episodi si sono ripresentati e sono stata ricoverata 5 giorni in un ospedale, ma appena dimessa i dolori son tornati...allora mio marito mi ha fatta ricoverare nel suo ospedale.
Ginecologicamente va tutto bene, ma sto prendendo un antibiotico che dovrebbe frenare l'infezione.
Al pronto soccorso di ginecologia ho visto molte donne incinte con calcoli ed infezioni, mi è stato spiegato che è molto normale durante la gravidanza e che purtroppo non si possono fare raggi e nemmeno bombardare i calcoli.
Insomma, 10 giorni di paura, poi noia, poi medicine, sonno, medici, analisi del sangue e delle urine, flebo di antidolorifici che aspettavo come una tossica. Noi fivettare non ci facciamo mancare niente.
 Adesso sono a casa, coccolata dai suoceri, domani arriverà la mia mamma, e mercoledì vedrò santo gine del mio cuore con cui sono in costante contatto.
Gravidanza serena, dove minchia sei??? Dove??

giovedì 27 marzo 2014

Appuntamento con l'amore

Sottovoce vi dico che sono incinta e per la prima volta ho deciso di essere sinceramente e profondamente positiva. Come mi ha detto il super gine del mio cuore: abbi fiducia in tuo figlio.
Certo, perchè io sono una mamma in costruzione così come il mio embrione, che è già vita, è un essere umano in costruzione. Ed io voglio crescere con lui e per lui.
Ieri abbiamo visto una manina. La sua. Ieri durante la eco, abbiamo visto Piccolo Embrione che si muoveva come un girino, e che muoveva le sue manine, il suo corpo. Si può provare tanto amore per un essere millimetrico? Per il suo cuore, per il suo cordone ombelicale, per la sua testa, per l'accenno delle sue gambe, per quella manina che si muoveva?
Allora, ho capito. Io ho sofferto tanto per arrivare sino a qui, per vedere quella piccola vita nuotare dentro di me, per capire che in quei millimetri c'è tanta vita.
Quanto amore. E quanto amore ho provato per l'altro embrione che non ce l'ha fatta. Non si è sviluppato. Abbiamo visto la sacca, con dentro l'inizio di una vita, ma poi nulla. Il gine mi ha detto che verrà riassorbito dall'utero e che alla prossima eco non ci sarà.
Mi ha tranquillizzata con spiegazioni scientifiche, ma anche lui era dispiaciuto, mentre sorrideva guardando l'altro.
Cosa fa una mamma in questi casi? Si concentra sul forte, o accende una candela per il debole?
Una mamma è stranamente capace di fare entrambe le cose. Non so come. Il cuore mi scoppiava di gioia e galoppava assieme al cuore del Piccolo grande Embrione, ma allo stesso tempo ho pianto per l'altro e gli ho promesso di portarlo sempre con me, nei miei pensieri.
La natura forte e testarda. La natura che decide per noi. E noi, suoi figli e schiavi, abbassiamo il capo accettando.
L'iperstimolazione è andata via quasi completamente. E il super gine del mio cuore mi vedrà fra due settimane, non fra una. Anzi mi ha anche detto di iniziare a stare tranquilla e rivolgermi all'ospedale in cui partorirò perchè mi seguano lì.
Panico! Mi abbandona!???? Gli ho detto che io faccio tutto quello che mi dice: riposo, ospedale, tutto, ma che lui non mi deve abbandonare e che qualche visita la farò da lui. Cazzo, è il gine supremo, in questi due anni mi ha vista più lui di mio marito...so di aver sviluppato una relazione di dipendenza, ma cosa ci posso fare?? Insomma, mi mette incinta e poi mi molla? E no caro mio...
A lui e a mio marito veniva da ridere, cioè mio marito rideva, il gine si conteneva. Per pietà credo.
Razionalizzando comprendo che è meglio fare tutto nel posto in cui si partorirà, che lui si occupa prevalentemente di farti rimanere incinta...capisco tutto. Solo che io mi sento sempre in quella fase lì, quella della ricerca, quella della corsa, degli ostacoli, del ventre vuoto, delle gravidanze altrui. Mi sento sterile. E invece, amiche belle, i fiori sbocciano, a volte muoiono, ma tornano a sbocciare e poi nascono.
Che tutti i vostri fiori sboccino prima o poi. Che la vita sbocci e profumi di fiori d'arancio.

martedì 25 marzo 2014

Io e le mie paure.

Sono stata un po' in silenzio per diversi motivi. Primo fra tutti, il grande dispiacere che mi ha colto nel sapere che le beta brasiliane di Eva sono scese... E quindi un senso di pudore mi ha fatto rimanere in silenzio, perchè le sofferenze delle altre cercatrici sono le mie, proprio come le gioie.
Le sconfitte, le cadute, i negativi, gli aborti, purtroppo, fanno parte del gioco, ma fanno tanto male.
Credo sia bello sapere che altre persone, vicine e lontane, si prendono un pezzetto del tuo dolore per farti sentire meglio. Spero che Eva si rialzi presto e che continui a lottare!

Una grande pigrizia mi ha invasa, mi risulta complesso fare tutto: uscire, pensare, creare. La mattina la passo a vomitare e a sopportare il senso di pesantezza allo stomaco, a cercare di risolvere i problemi di stipsi...insomma non mi sento benissimo, anzi sono un po' uno straccio. Aggiungiamoci che sono ancora in malattia per le ovaie stimolate e gonfie...insomma una noia!! Ma non ci lamentiamo, fa parte del grande gioco della vita.

Giovedì scorso ho avuto l'ultima eco. Embrioncino continua a crescere, il suo cuore segue il ritmo di cento cavalli in corsa. Un'emozione grande.
Poi c'è una sorpresa, perchè le cose facili a noi non ci sono mai piaciute. L'altro embrione, quello che non ce l'aveva fatta, ecco...è cresciuto un po'. Non si è sentito alcun battito, il mio gine ha detto che secondo lui si interromperà questa settimana, ma intanto, era cresciuto un po' invece di essere sparito.
Sono rimasta molto impressionata, avremo una risposta certa soltanto questa settimana, con un'eco. A questo punto o si sentirà il suo cuore o significa che non c'è, perchè le settimane sono già un po'...

Io ho paura. Oggi, ad esempio, non ho vomitato. Quindi mi sto preoccupando...non ci sarà più?
Mi sono svegliata con questo pensiero. Non ho dolori, se non quelli intestinali, non ho le tette gonfie, perchè??? So tutto, so che ogni donna è un mondo a sé, che i sintomi sono differenti per tutte.
Intanto domani ho un'altra visita. Meno male!!
Vi abbracscio tutte e spero di tornare con delle riflessioni un po' più intelligenti (non dovrebbe essere difficile)!!

venerdì 14 marzo 2014

La Natura crudele e generosa

Ieri ho avuto un nuovo controllo ecografico. Notte insonne, mal di pancia simile a quello pre-esame universitario, paure. Attesa snervante del pomeriggio.
Quea volta mi ha visitata lui, l'uomo verso il quale ho sviluppato una dipendenza simile a quella che svilupparono le prime pazienti con Freud: il mio ginecologo del cuore.
Domande affettuose, domande di rito su come mi senta, mi misura la pressione, scherza con mio marito, battute tra medici, mi pesa ( dio che ansia quando mi pesa che le altre pazienti sono tutte magrissime!!), e poi arriva il momento della eco.
Lui mi vede nervosissima e mi dice: non ti può andare sempre tutto male. Rilassati. Questa frase mi è rimasta in mente, perchè non mi ha tranquillizzata, mi ha messo ansia, mi ha ricordato il mio percorso ad ostacoli multipli... Però, so che lui voleva essere dolce.
Sarò breve: un embrione c'è, bello, forte e con un cuore grande che batte, batte, batte per farmi credere nella vita. Un rumore incredibile per un essere così piccolo, per un bambino che bambino non è ancora. Un'esplosione di vita entusiasmante sulla quale però rifletto e sorrido solo oggi.
Ieri ero triste perchè l'altro embrione non si è sviluppato, c'è la sacca ma è vuota, non vi batte un cuore.
Ora, so di essere fortunatissima, lo so. Ma quanta tristezza per quel piccolo che non ce l'ha fatta.
Il mio gine mi ha tranquillizzata dicendo che a livello medico è meglio un figlio alla volta, e che non devo dimenticarmi degli embrioni congelati. Certo, ha ragione, poi ha aggiunto che lui sa che noi desidereremmo una gravidanza gemellare per non passare più per il magico mondo della riproduzione assistita.
Insomma, piccolo lutto dentro di me, ma anche tanta gioia per il piccolo che adesso avrà più spazio, più vitamine, più attenzioni.
La paura mi è tornata bella forte, paura di perdere anche questo grande cuore, ma mi sto imponendo serenità. Mio figlio non si merita di navigare in un mare di ansie.no?

giovedì 6 marzo 2014

Che suono ha la felicità?

Oggi nuova eco e nuove emozioni.
Arrivo al centro pallida e terrorizzata come sempre, mi siedo guardando le segretarie che mi ripetono di stare calma. Ma io la calma l'ho persa anni fa, l'ho lasciata insieme a dei sogni ingenui, ma questa è un'altra storia.
Il gine è fuori per un paio di giorni, quindi c'è solo la frizzantissima dottoressa che purtroppo riceve in orari in cui mio marito non può accompagnarmi.
Comunque, non importa perchè oggi mi deve controllare le ovaie, e rivedere i puntini...
Io le dico che ho paura che se ne siano andati, invece c'erano anche oggi. Che emozione!!
Mi ha fatto un'eco vaginale e ad un tratto ha acceso un coso, un affare per il suono...ed abbiamo sentito un cuore: forte, vivo. Io, stupida come poche, la fisso e lei mi dice: hai capito? Ed io: dottoressa ma sono io? E lei: no tesoro, è il cuore del tuo bebe...
Un cuore che batte dentro di me. La vita che sboccia dove finora c'erano siccità e sterilità.
Il mio cuore si è fermato, bastava il suo. Ho ringraziato la vita in quel momento, ho ringraziato il mio embrioncino che forse per tranquillizzarmi si è fatto sentire prima del dovuto come ha ripetuto varie volte la dottoressa.
L'altro embrioncino c'è, all'inizio sembrava più piccolo, in realtà è solo più lontano, in una posizione difficilmente raggiungibile con la sonda per ascoltare e vedere il cuore...quindi per embrione2 bisognerà aspettare la prossima volta.
Il cuore del primo si vedeva, cioè non è un cuore, nella sacca vitellina c'è un puntino che si muove...la gine era realmente soddisfatta, io sulle nuvole.
I piedi restano a terra, ma oggi mi sento la primavera nei capelli. Mi sento felice perchè ho sentito il suono che da un senso a tutto questo dolore: il suono della felicità.
Care amiche, non sapete quanto vi senta vicine, quel  battito è per tutte voi: per chi cerca da poco, per chi cerca da anni, per chi cerca il secondo, per chi conosce il dolore di un aborto, per chi si colpevolizza (e noi donne siamo campionesse olimpioniche nel senso di colpa inopportuno), per chi ha smesso di crederci, per chi si buca la panza e piange, per chi coccola un pancino aspettando le beta, per chi si sente meno donna, meno bella, meno capace, per chi non si sente capita.
Spero che un piccolo battito, che in generale non si sarebbe dovuto sentire, possa regalarvi un po' di magia, e che questa magia si posi lì dove ci sono cocci, dolore e paure...


mercoledì 5 marzo 2014

La fame e l'inadeguatezza.

Colazione alle 5:15 del mattino: latte con cereali, fetta di pane integrale con marmellata della mamma, un kiwi...avrei continuato, ma mi sono fermata per dignità.
Ero sveglia dalle 4, prima la pipì, poi il bruciore di stomaco, poi l'impossibilità di trovare una posizione nel letto, la paura di svegliare colui con il quale condivido il letto.
Poi la fame, immensa, rumorosa...allora ho aspettato, ma poi ha vinto lei e sono andata in cucina a prepararmi una colazione sana.
Il mal di stomaco continua, alternandosi ai dolori mestruali, alla paura dell'eco di domani. Alla paura e basta. Io non ci riesco ad essere serena fino in fondo, ad avere fiducia. Io non sono una solare donna incinta. Io sono una donna provata da anni di ricerca, io sono sempre dal lato delle cercatrici, dal lato del "chissà quando mi toccherà". Sono uscita a fare una piccola passeggiata, ho incrociato una donna con un bel pancione. L'ho guardata sfacciatamente, forse mettendola in imbarazzo, provando tanta invidia per lei...che magari, che ne so, pure lei ha fatto la fivet ed ha patito...poi è passata una mamma con il passeggino ed ho abbassato lo sguardo: la sua felicità e serenità erano troppo per me.
Ieri parlavo con alcune donne di una comunità virtuale sulla pma, sono tutte un tesoro. Una ragazza ha chiesto a noi donne con beta positive come ci sentiamo, come viviamo questa nuova esperienza che è un po' l'obiettivo di tutto questo cercare e soffrire ed affannarsi.
Tutte hanno risposto la stessa cosa, anche le donne che hanno superato il primo trimestre ed anche il secondo: sono felici, ma non riescono a stare serenamente tra altre donne incinte.
Una in particolare è scappata da un corso di yoga per panzute perchè si sentiva diversa. Un'altra abbassa lo sguardo dinanzi ad un'altra panzuta per strada, nonostante lei sia al 6 mese!!
Insomma, credo che il senso di inadeguatezza perduri in molte di noi. E credo anche che sia normale.
Ci sono donne, invece, che dopo anni di ricerca mostrano orgogliose la propria panza, si fotografano in mille posizioni e parlano solo della loro gravidanza. Credo sia l'altra faccia della stessa medaglia: l'incredulità, la paura e la voglia di vivere...
Ho confessato alla mia gine che credo di essere impazzita. E lei mi ha detto che è certo, sono impazzita e che soprattutto non c'è modo di tornare indietro...andiamo bene!
Intanto aspetto domani, aspetto, aspetto...

lunedì 3 marzo 2014

Oggi ho riso

Mi sveglio convinta di non essere incinta, mi preparo con poco entusiasmo, con poca energia, prendo le mie medicine, non ho la nausea però ieri sì. Non ho fame, però ieri si, non ho nulla.
Le beta diranno la verità, il sangue non mente mai.
Come posso spiegarvi questo senso di inadeguatezza, questo silenzio nel quale non mi riconosco, la totale mancanza di voglia verso tutto, la chiusura in me, nelle mie mille paure che non riesco a condividere neppure con marito....lui, capitolo a parte: l'uomo e la fivet, tocca scrivere un post. Anche se adesso dovrei scrivere: l'uomo e la gravi.....
Ma chi ci riesce? Chi ci crede?
Arrivo nello studio del super gine, sento la sua voce, ma sta visitando un'altra paziente. Passo con l'adorabile ginecologa. Mi chiede come sto, mi vede spaventata e mi dice: " hai la faccia di una donna incinta" ed io le rispondo che semplicemente non mi sono truccata. Lei controbbatte che no, che sono incinta. Mi preleva il sangue, dovrò aspettare un'ora per sapere se le beta sono aumentate.
Mi fa sdraiare sul famoso lettino per un'eco esterna, e prima di iniziare specifica che secondo lei sono molto incinta. Io mantengo la mia faccia impanicata e cadaverica, un po' triste, un po' incredula.
Ovaie ancora cicciotte, ma sotto controllo e utero ripieno di un puntone, un cerchietto bello evidente...e poi...e poi....Un altro puntino, più cucciolo, più piccolo.
Insomma, sono due! Ho iniziato a ridere come una scema, la dottoressa non poteva continuare a fare l'eco!
Lei mi ha precisato che non significa nulla, che uno dei due potrebbe andare via. Però al momento ci sono e io me li coccolo un bel pò.
Mi ha detto di seguire con il riposo assoluto, per l'iperstimolo e con le medicine che prendo: 3 volte al dí progesterone 200 mg, vitamine, cardioaspirina, cortisone, paracetamolo, diuretico e protettore gastrico. Un ottimo cocktail!
Se sono felice? Ovvio, ma questa felicità è chiusa dentro, è nascosta dalla paura. Non esulto, sono calma, concentrata sul mio corpo e molto, molto incredula.
Le beta sono cresciute: 8000...giovedi prima eco per vedere loro, per capire se le sacche sono pronte. Io rimango ferma ad aspettare!!

giovedì 27 febbraio 2014

Incertezze

Stamattina mi sono svegliata piangendo lacrime amare. I dolori mestruali mi dominavano, i miei classici dolori mestruali. Ho pensato che la vita non vuole essere più generosa con me, che i miei figli vanno via prima di arrivare...ho chiamato lo studio del gine fingendo di non ricordare l'ora dell'appuntamento. Avevo bisogno di un contatto immediato con loro, seppure sciocco e insensato.
Alle 13:20, con dieci minuti di anticipo, sono arrivata da loro. Questa volta la gine mi ha prelevato il sangue e fatto una eco per controllare lo stato delle ovaie. Sono ancora iperstimolata, ma è tutto sotto controllo, dice che l'utero e l'endometrio sono belli grossi e poi, e poi, e poi, ha visto un puntino, quel puntino, piccolissimo che in realtà non dovrebbe ancora vedersi, ma si vedeva, era la sacca...era la vita. Le beta hanno dato conferma, sono aumentate: 2600. Ottimo.
Poi lui, il mio gine mi ha guardato con lo sguardo di un papà felice, mi ha abbracciata, mi ha chiesto come stessi, mi ha detto di chiamarlo al cell. Ma come si fa a non amarlo alla follia?
La gine mi ha raccontato che i sintomi della sua prima gravidanza erano gli stessi delle mestruazioni. Io amo anche lei.
Come sto? Calma, incredula, non sono serena, sono preoccupata, mi fido della scienza, ma non del mio corpo. È come se non avessi capito, è come se non stesse succedendo a me, è come se stessi in una fase della fivet che poi finisce, una fase come quella delle punture o del pick up. Una fase che dura qualche giorno e poi finisce. Una fase, un momento, un sogno breve.
Non riesco a dire: io sono in....a, perchè se poi passa? Non riesco a crederci.
Passo le giornate in casa, letto-divano-pc. Mangio poco e spesso, prevalentemente proteine, pochissimi carboidrati, zero dolci, bevo un gatorade al giorno, prendo molte medicine, ascolto il mio corpo in modo ossessivo. Ho piccole nausee, una voglia incoercibile di olive, una fame che parla, ma mi sazio con poco cibo, sonno costante tutto il giorno, anche se al mattino mi sveglio prestissimo perchè ho bisogno di olive. E poi i dolori mestruali, proprio loro, forti, chiari, stronzi.
Care amiche, ho tanta paura, ma così tanta che non riesco a fare posto alla felicità.
Credo sia normale quando la strada è sempre stata in salita, quando si ha già avuto un aborto, quando si diventa razionali, credo sia normale avere paura e non lasciarsi travolgere dall'entusiasmo.
Vi penso.

martedì 25 febbraio 2014

The versatile blogger award

1. Elencare 7 cose su di me
2. Elencare 15 blog a cui donare il premiohttp://ninacerca.blogspot.com.es/
3. Avvisare i premiati
4. Ringraziare il blogger che mi ha premiato
5. Inserire il bannerino


Eccomi qui, sono un po' sparita perche sono venuti a trovarmi i miei genitori adorati e vedendoli poco ho solo voglia di stare con loro. Non ho comunicato loro il positivo, ho scelto così perchè mi sembra presto, aspetto almeno di rifare le beta sperando che il sogno non svanisca.
Sono molto preoccupata, sono ancora gonfia per le ovaie e non mi sembra un pttimo segnale. Ho paura che le beta non aumentino, di rivivere il dolore di un aborto.
Penserete che dovrei godermi con serenità questi giorni, che dovrei essere felice. Lo sono, ma mi freno parecchio. L'esperienza passata e le esperienze altrui mi fanno stare con i piedi per terra, ho troppa paura. Credo faccia parte del mio nuovo carattere, non sono più colei che si butta a capofitto nelle situazioni con l'entisiasmo di una bambina. Adesso ho paura di farmi male.
Pazienterò sino a domani...bugiarda che non sono altro ho gia chiamato il mio gine che non ha risposto, spero richiami presto perchè gli devo rompere un po' i coglioni.


venerdì 21 febbraio 2014

Stupore.

Oggi sentivo l'arrivo del ciclo, ho pianto le mie lacrime più amare, chiusa in bagno.
Sono stata dal super gine, prelievo, eco per controllo eventuale iperstimolazione,  attesa di un'ora, torno con il cuore in gola e un po' di stanchezza...
Attendo con marito nello studio...entra, si siede e mi dice: come immaginavo, SEI INCINTA.
Capito? No, perché io no.
Ha poi parlato delle mie ovaie ancora gonfie, di antifiammatorio, e altre cose che ignoro..io ho solo ripetuto: dottore, potrebbe ripetere? Non ho capito...non sono incinta?
E lui: tesoro, sei incinta e le beta al momento sono anche alte, molto alte.
Io ho taciuto ed ho volato verso una felicità che vorrei durasse, che vorrei si trasformasse in figlio o figli.
Ragazze, queste beta sono le vostre. Io senza di voi, noi ci sarei arrivata.
Non ho forza per scrivere, gli ho chiesto di eventuali aborti, ma lui mi ha zittita, ha detto di godermi questi giorni e di tornare da lui martedì per controllo ecografico e altre beta.
Alla fine, l'ho abbracciato e gli ho dato un mega bacio sulla guancia. Ma me lo sarei pomiciato, giuro.
Felicità e piedi per terra. Siamo solo all'inizio, alla base.
Ragazze, i positivi esistono....vi amo e vi penso.

martedì 18 febbraio 2014

Aspettando venerdì

È solo martedì, vorrei fosse venerdì e sapere già.
Non ce la faccio più. Mi è anche balenata l'idea di andare a comprare un Clear blue, farci la pipì sopra e soffrire 4 minuti.
Ma non lo farò. Odio i clear blue, odio gli stick e in farmacia fra un po' mi prenderanno per pazza.
C'è una droga che mi possa far dormire sino a venerdì e che, nel caso fossi incinta, non danneggi gli embrioni? C'è? E che aspettate ad inventarla?
Oddio. Allora parliamo di cose inutili: i sintomi. Ho tutto: la nausea, il dolore ai capezzoli, ma non al seno, la pancia gonfia e indolenzita, il mal di reni, i dolori mestruali, il giramento di coglioni.
Responso? Aspetta venerdì e stai serena.
Ok, aspetto venerdì, ma non sto serena. Giuro che ho smesso di googlelare le mie paranoie. Giuro che mi tocco le tette solo quando sto da sola, che controllo eventuali macchie sugli slip solo poche volte...
Ho paura di un negativo, ho paura di riavere le mestruazioni e di sprofondare in un baratro di dolore e apatia che allontaneranno mio marito.
Mio marito. Ci hanno consigliato di non avere rapporti sessuali, e a me di non fare sport...quindi la tensione sale, lui sopporta con stoicità, io penso alle amanti che potrebbe avere.
Quanto cavolo è difficile.
Siamo ancora a martedì? Dio mioooo, ma venerdì arriverà?
Ecco, in questo momento sento i dolori mestruali chiari e forti. Sono loro, li conosco.
Ho pensato che se interrompessi il progesterone, se fossi incinta non mi verrebbero le mestruazioni, ma se non lo fossi mi verrebbero e allora punto non dovrei soffrire sino a venerdì.
Sono pazza? Sono scema? Sono ossessionata?
Voglio solo essere madre, amare, dare, vivere serenamente. Niente di più.
Porca vacca.

mercoledì 12 febbraio 2014

bloccata

Non sono serena, se lo fossi lavorerei con tranquillità. La verità è che sto per lasciare il lavoro che faccio per vari motivi, quindi non metto entusiasmo. Il mio cervello non riesce a fermarsi. Non ho sintomi, a volte sì, ma so che dipendono dal progesterone che mi sparo 3 volte al giorno.
Ho paura, mi prendo cura di me, mi coccolo, mangio molto pesce, molte verdure e frutta. Bevo acqua per sgonfiare le ovaie. Penso ai miei piccoli ch mi aspettano, loro vogliono nascere, ed io devo aiutarli. Mi sento apatica, assonnata, indifferente al mondo che mi circonda. Non rispondo alle amiche che mi cercano, tutte rigorosamente incinte. Non esco, fa troppo freddo. A volte vado a letto alle 21:30, io che a quell'ora di solito ceno o sono in qualche teatro/ concerto.
Sbuffo, mi guardo una pancia inesistente. Non posso fare sport, l'unica cosa che mi scarica e ricarica di nuove energie.
Ho abbandonato i miei progetti lavorativi e casalinghi. Non mi interessa nulla. Posticipo tutto.
Le mie ricerche su Google sono sempre più patetiche: "Dolori capezzolo e gravidanza", " Transfer al 2 giorno", "Fivet e percentuali di successo", "Se non faccio la cacca, l'embrione muore?" (giuro, ricoveratemi), "Tenere mani e piedi caldi affinchè il flusso sanguigno si concentri solo sull'utero". Penso e ripenso: il gine non mi ha prelevato il sangue l'ultima volta, magari l'estradiolo non andava bene, il gine va di fretta ultimamente, forse sa che sono un caso disperato e non ha voglia di perdere tempo con me.
2 minuti fa stavo per chiamarlo e dirgli che io non sarei mai rimasta incinta e che lui doveva dirmi la verità, ma poi ho desistito, ascoltando quel briciolo di razionalità che ancora possiedo ed ho semplicemente chiamato la mia psicologa. Lei mi ha tranquillizzata.
Ho paura, ho sonno, non ho voglia di fare nulla. Ascolto ninna nanne a ripetizione, faccio giochi stupidi. Ho anche sognato di avere un neonato che allattavo per la prima volta. Vedevo il mio latte riempire la sua boccuccia.
Sono ufficialmente pazza.
Mi ripeto frasi tipo:
IL MIO UTERO È ACCOGLIENTE!
I MIEI FIGLI SONO LÌ CHE MI ASPETTANO, VADO A PRENDERLI.
I MIEI EMBRIONI CRESCONO DENTRO DI ME PERCHÈ IL MIO ENDOMETRIO È FIGHISSIMO.

Vado a mangiare le sardine che pare aiutino l'attecchimento (ma quando mai...) e poi vado dalla psyco.
Un bacio a tutte le ormonizzate del mio cuore.

lunedì 10 febbraio 2014

Capitolo 0

E transfer fu.
Gli altri sono stati congelati. Cervello annebbiato, paura, mì sento incintissima, mi sento stupidissima. Rimanete con me.

sabato 8 febbraio 2014

Embrioni

 Gli embrioni ci sono.  Si sono formati, stamattina me lo ha detto il ginecologo. Per conoscerne le qualità dovremo aspettare domani mattina e poi ancora lunedì...
La cosa che più mi preoccupa è la loro tipologia: A, B, C o D.
Almeno 2 di tipo A, almeno 2....
Prego la luna che fa capolino in un cielo finalmente sereno, prego dio, allah, maometto, prego mio figlio che è nascosto nell'iperuranio, gli dei della fertilità, la madre terra...insomma spero, prego, aspetto e vorrei che fosse già domani.
Lunedì pomeriggio andrò in un posto dove ci saranno tante coppie o solo donne che  stanno facendo una PMA. Sarà una bella occasione per parlare, confrontarci e sentirci meno sole. Alcune hanno già avuto figli, altre sono incinte, altre hanno da poco intrapreso questo percorso, altre lo stanno facendo da sole ricorrendo al seme di un donatore. Non amo i gruppi chiusi, non amo le sette come le chiamo io di " mamme che allattano fino ai 15 anni", di "mamme solo metodo montessori"... Insomma credo che la verità non sia solo una.
Però, in questo momento della mia vita ho bisogno di incontrare altre coppie che mi possano capire e con le quali parlare tranquillamente, senza vedere facce spaventate, inorridite o ascoltare frasi poco eleganti.
Quindi, lunedì pomeriggio andrò a conoscere altra gente che fa il mio stesso percorso, nella mia stessa città. E farò in modo che la mia esperienza possa aiutare altre donne a sentirsi meno sole, meno brutte, meno in colpa.
Buona serata. Io cinema, voi?

venerdì 7 febbraio 2014

Pick up

Quando un tempo lavoravo nel cinema, il pick up era il termine che si usava per definire l'azione di andare a prendere gli attori e portarli sul set.
Oggi significa farmi fare un'anestesia, togliermi le mutande ( quelle sempre), ascoltare l'anestesista che mi parla pianissimo pensando che non possa capirla, addormentarmi e lasciare che il mio gine mi tolga gli ovetti da me precedentemente preparati.
11 uova, 10 punte con tecnica icsi, una pare non ce l'abbia fatta.
Sto giro ho dormito tutto il giorno, ma sono un po' più ansiosa rispetto all'altra volta, perchè so che dovrò chiamare il gine ogni 24 h per vedere cosa succede, se si creano degli embrioni e soprattutto di che qualità saranno. Insomma, ho paura.
Sono nel letto, le ovaie mi fanno un po' male, tutto sopportabile comunque. È la testa che va per la sua strada, sono i sogni a non accompagnarmi. Gli incubi che non ho neppure il coraggio di scrivere.
Però poi c'è un marito buffo che mi coccola, che si immedesima tanto nella mia condizione che si addormenta e mangia di tutto continuamente.
Ci siete voi, lottatrici adorabili, e c'è anche una comunità virtuale del paese in cui vivo che diciamolo pure è la Spagna che mi sostiene molto.
C'è questa donna single che ha avuto tre figli grazie alla fivet ed ha poi deciso di trasformarsi in coach per le donne o coppie che stanno attraversando questo percorso. Ora, non condivido alcune sue idee e  posizioni, però mi piace il fatto che intervisti molti ginecologi esperti, che aiuti a tranquillizzarci...insomma trovo il suo lavoro anche utile.
Se volete vi posterò le interviste, se pensiate possano essere utili anche a voi. Perchè sono medici molto rinomati in PMA.
Ieri, chiacchieravo con una giovane conoscente, ignara della mia ricerca di una figlio, la quale con molta non chalance mi racconta che sta cercando una clinica di riproduzione assistita dove donare i propri ovuli.
Allora lì mi sono liberata le ho raccontato grosso modo la mia situazione e l'ho ringraziata, perchè mi sembra un gesto realmente altruista e generoso.
Lei mi ha detto che ha visto molte amiche di sua madre soffrire per non poter avere figli e che visto che qui è legale, lo vuole fare....cioè si sparerà i nostri stessi ormoni per donare ovetti a un'altra donna. E vi assicuro che non lo fa per i soldi.
Che meraviglia, che bello!!
Vabbe, vi lascio con questa immagine altruista, e non con quella del mio pigiamone tristone.
Un bacio a tutte.

mercoledì 5 febbraio 2014

I follicoloni

Ragazze mie, ci siamo!!
Un simpaticissimo ginecologo, che oggi ha buttato giù anche due parole in italiano, mi ha detto che venerdì mattina si fa il pick up.
Ci ha dato le ultime regole, ovitrelle e compagnia, ci ha dato il contenitore per lo spermone con su scritto i nostri nomi. Insomma, ci si punge questa sera e poi io ho dato. Adesso tocca a mio marito e ai biologi.
Incrociamo tutte l'incrociabile. Forza che oggi mi sento positiva, forzaaaaaa.
Un pensiero a Bianca di http://vitastimolante.blogspot.com.es/ e ai suoi follicoli.
Un pensiero a tutte voi che vi pungete, che aspettate, che sognate assieme a me.
Grazie

martedì 4 febbraio 2014

Tristezza

Il cielo promette neve, ma poi scende una pioggia gelata. Le strade sono bagnate, il freddo secca la pelle. Il divano e la coperta sono gli unici due amici che tollero. Piangolacrime amare, ho tante paure, molte infondate, mi sento sola.
Ho smesso di piacermi, anche se mi depilo, anche se vado dal parrucchiere per un nuovo taglio di capelli, anche se dimagrisco, vado in palestra, mi trucco...non mi sento donna. Non misento bella. Non ho più voglia di fare l'amore, e se lo faccio, provo poco. È come se il mio corpo non mi appartenesse più.
Sento mio marito lontano, anche se ha la pazienza di 10 uomini, non mi interessa averlo vicino, perché voglio stare da sola, io e il mio utero vuoto.
Oggi mi sento cosi, oggi a pochi giorni dal pick up mi sento svuotata, inutile, persa...io non so se ce la faccio. Non sono euforica, non sono forte, non sono positiva, non sono.

lunedì 3 febbraio 2014

i suoceri

Visita dei suoceri da noi. 
Passeggiando, mia suocera mi chiede se nel mio quartiere ci siano scuole per i bambini e che se abbiamo intenzione di cambiare casa dobbiamo tenere in conto le scuole.
Quali bambini? Ribatto io. Le ricordo che suo figlio ed io non abbiamo figli e che al momento non ci servono le scuole vicino casa. Se un giorno dovessero arrivare dei figli ci preoccuperemo del problema. Le spiego che ho smesso di anticipare la realtà, di pensare solo al futuro perchè sino a poco tempo fa ragionando in tal modo mi sono causata del dolore che oggi scopro essere facilmente evitabile. Lei è rimasta in imbarazzo e subito ha cercato di cambiare discorso. Io, nonostante tutto, ho mantenuto un tono educato e le ho mostrato le scuole presenti nel mio quartiere.

Ora, cara suocera, io ti voglio bene e rifuggo il rapporto stereotipato nuora-suocera, io ho avuto un aborto a casa tua l'estate scorsa, tuo figlio, medico, ti ha spiegato le nostre difficoltà nel procreare, hai visto gli ormoni nel mio frigo, sai che alle 20:00 sparisco per pungermi la pancia.
Mi hai vista piangere, mi vedi triste.
PORCA TROIA, ALLORA CHE CAZZO DI DOMANDE MI FAI???

Mio suocero a cena parla della nipotina che vive nella loro stessa città (figlia di una sorella di mio marito). Premetto che i miei suoceri crescono i nipoti, che non ci vengono mai a trovare e che parlano sempre dei loro nipotini "preferiti" (giuro li chiamano così!).
 Io sorrido.
Ad un certo punto, mio suocero dice ridendo:"Prima di partire ho detto alla piccola che sarei andato dagli zii a trovare un'altra nipotina..." Silenzio a tavola, imbarazzo generale, io voglio morire.
In un altro momento la figlia che vive nella loro città scrive dicendo di essere rimasta tutto il pomeriggio sola in casa con i 2 figli raffreddati perchè suo marito è dovuto uscire per lavoro. (Sì, mia cognata detesta rimanere sola con i propri figli, lo vive male e si stressa...)
Mia suocera, che non veniva a casa nostra da un anno e che vive in funzione di questa figlia e dei nipotini, dice: "Povera, non ci siamo quando ha bisogno di noi." Io, un po' alterata, dico: "Rispondetele che i figli sono suoi e che non è una tragedia dover stare sola un pomeriggio con i propri figli, semmai una bella cosa."

Sono allibita, un po' stanca e siamo solo a lunedì.
La settimana non potrà che migliorare.
Non vedo l'ora di andare dal mio amato ginecologo.

Buona settimana a voi. 








giovedì 30 gennaio 2014

Di follicoli e sensibilità

I follicoli crescono bene, il mio ginecologo ha detto: "Stupendo, sono contento, mi piace come stiamo crescendo" ( Lui è un follicolo). Testuali parole, solo in un'altra lingua.
Mi spiega come continuare, fa una previsione sulle prossime eco e sulla presunta data del pick up...insomma qui si lavora sodo.
Inutile dire che me la faccio sotto, che sono terrorizzata e che se andrà male anche questa volta...brucerà come poche cose al mondo.
Ma pensiamo positivo e andiamo avanti!!!!

Vi racconto un aneddoto e mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate voi.
Ieri ho sentito un'amica al suo 2 mese di gravidanza, le chiedo come sta, lei da per scontato che io stia bene pur conoscendo il mio percorso a ostacoli multipli con triplo salto mortale... Quindi ha parlato solo di se stessa. Ok, non fa niente. Poi, mi chiede se domenica posso andare con lei a trovare l'amica che ha appena partorito. "Dai sarà bellissimo andare assieme".
Io, instronzita, trovo immediatamente una scusa plausibile per rifiutare l'invito e finisce lì.
Ora, porca troia, amica rimasta incinta alla prima botta che conosci il mio percorso, perchè mi chiedi di accompagnare te e la tua pancia a far visita a un neonato????
Io ho chiamato la neo mamma e le ho anche spedito un regalo bello bello per non rompere i primi giorni... Ma sinceramente, io non me la sento di fare la scenetta della felicità...
La mia psicologa dice che la mia amica non ha avuto sensibilità e che io non devo forzarmi e fare cose controvoglia.
So che mi sto un po' isolando, però mi piacerebbe essere capita, soprattutto dalle amiche con cui ho scelto di condividere questa situazione e che in questo Paese rappresentano un po' la mia famiglia.
Come dovrei comportarmi secondo voi?
Ho letto nei vostri blog che in molte avete scelto di non parlare della difficoltà di avere un figlio.
Io, invece, qui nel mio Paese adottivo, ne parlo tranquillamente con tutti. C'è meno ipocrisia, più apertura, meno scetticismo nei confronti della medicina riproduttiva.
 E guarda il caso, le amiche che peccano di superficialità al momento sono italiane che vivono nel mio stesso paese. Ragazze adorabili e molto aperte, con le quali sto benissimo, però che mi guardano con paura, come se la sterilità si trasmettesse con uno starnuto e che provano per me un po' di pena.
Anch'io a volte provo pena per me stessa, però chiedo solo un po' di sensibilità, nemmeno empatia.
L'unica cosa che sanno dire è " Forza che la prossima sarai tu. E poi vedrai come rimpiangerai i tempi di spensieratezza con tuo marito." Ma quale spensieratezza? Che qui si passa più tempo con la vagina in faccia a un ginecologo che a fare altro!!
Minchia, mai una domanda su come io stia davvero, come se il dolore altrui facesse paura, fosse da evitare, a volte mi sembra che il mondo mi chieda di sorridere anche se non ce la faccio.
Allora io mi son detta: " se a loro importa un piffero del mio percorso, a me importa un piffero enorme del loro!" E pace.
Guardatevi le vostre panze che io mi guardo i miei follicoli. Siate madri premurose, che io il mio percorso verso una genitorialità consapevole l'ho già intrapreso.
Passo e chiudo e buonanotte.

mercoledì 29 gennaio 2014

Io e il mio ginecologo

Il mio ginecologo è un uomo di 50 anni circa, ha due bellissimi occhi azzurri e lui lo sa.
È basso, magro, quasi completamente calvo. È molto elegante, porta delle cravatte originali ed un orologio che costa più di me.
Fuma, vedo i suoi pacchetti in giro per lo studio quando dimentica di nasconderli; per coprire l'alito da fumatore mangia caramelle.
Lavora tanto, è svelto, ha le mani delicate. Ascolta, dopo aver parlato e spiegato la situazione. È puntuale, è preciso. Sa quel che fa, ci crede. Gioisce con le donne incinte e soffre con le altre. È empatico, però non è uno psicologo. Ascolta le nostre lamentele dando ad esse il giusto peso, ci giustifica e soprattutto aiuta ad allontanare il senso di colpa.
Lui sa cosa c'è dietro la ricerca di un figlio. Lui capisce e agisce, subito. Perchè sa che quando una donna giunge da lui, la follia la possiede già. Lui non propone calcoli e rapporti mirati, anzi spiega che la vita sessuale e la vita riproduttiva sono due cose diverse. E a me questa frase mi ha tranquillizzata sin dal nostro primo incontro.
Il mio ginecologo mi spiega ogni volta che vado che mi devo togliere le mutande e sdraiarmi, ogni volta come se fosse la prima volta. A me questa cosa fa ridere. Così come mi fa ridere quando mi spiega come farmi le iniezioni...però non rido mai. Perchè lui è un uomo serio a cui non riesco a dare del tu. Io al mio ginecologo voglio bene.
Gliene voglio da quando mi disse che ero incinta e si lasciò abbracciare da un'euforica me stessa.
Da quando lo persi e lui mi telefonava dicendomi frasi vere, piene d'appoggio emotivo.
Gliene voglio perchè mi ha lasciato il suo cellulare e se trova una mia chiamata mi richiama, ha il mio numero registrato, mi chiede sempre come sto con un tono di voce sincero, gli voglio bene perchè lavora il sabato, la domenica, a Natale, ad agosto, e ogni volta che ovulo.
Perchè sa quanto pesi un risultato negativo, perchè ha imparato a gestire la frustazione, a capire che a volte lui non può fare più di quel che già fa.
È un uomo che è rimasto incinta dieci volte. Sì lui dice proprio così, ma poi precisa che la moglie ha avuto dieci gravidanze per dare alla luce cinque figli. Che l'ultima gravidanza era arrivata quasi alla fine, era una bimba, sarebbe stata la sesta. Dice che l'aborto fa parte della vita e che la Natura è spietata e crudele, e noi dobbiamo capirlo.
Perchè scrivo di lui? Perchè gli ho affidato il mio desiderio più grande, così senza pensarci due volte, gli ho detto: faccia lei! Mi bombardi con i suoi ormoni, mi visiti tutte le volte che lo considera opportuno, io seguirò i suoi ordini alla lettera!
Io ho bisogno di credere in lui, nel suo centro, nel biologo che fa incontrare i miei ovuli con gli spermatozoi di mio marito creando embrioni che poi possono congelare.
Loro fanno qualcosa che il mio corpo da solo non è in grado di fare (almeno sino ad ora), loro mi sostituiscono. A volte mi sembrano siano parte di me, lavorano con precisione sostituendosi alle mie ovaie. 
Ma...ma... Perchè allora guardo le pagine web delle altre cliniche?
Perchè temo che lui non mi abbia fatto fare tutte le analisi o che non abbia capito dove è il problema?
Perchè quando entro nel suo studio mi viene l'ansia da esame universitario? Perchè odio quell'odore da disinfettante?
Buona giornata a tutte!




domenica 26 gennaio 2014

Gli ormoni fanno bene.

Secondo il mio ginecologo, uomo elegante e di poche parole, gli ormoni non fanno male e non alterano il mio umore.
Stamattina durante un'ecografia ( sì, faccio le eco la domenica mattina alle 9), gli chiedo timidamente se è normale che mi senta nervosa e lui mi dice che gli ormoni non c'entrano, è l'importanza che per me ha tutto il processo a rendermi nervosa.
Cioè, io sono nervosa e basta. Gli ormoni non c'entrano. Non so se credergli. Non so.
Lui mi ha sorriso tranquillizzandomi, ci riesce sempre. Mi fido di lui, gli voglio bene, insomma è un po' che lo frequento e sa molte cose di me, soprattutto intime... Però io credo che gli ormoni che mi sparo c'entrino eccome con il mio umore. Mica sono pazza.
Sono pazza?

Oggi ho invitato a pranzo un po' di amici. Ovviamente non è mancato nemmeno quesa volta l'annuncio di una gravidanza!!!
La prossima devo essere io, perchè le altre hanno già dato.

Nota triste: per ben due volte oggi, lo sguardo di mio marito si è intristito. La prima quando tutti hanno fatto i complimenti al futuro papà ( ma complimenti per cosa? Mica è un merito!!!)
E poi quando mi ha guardato farmi due iniezioni sulla pancia...
L'ho coccolato tanto, non posso far altro.
Comunque, tranquille: gli ormoni fanno bene.

venerdì 24 gennaio 2014

Il frigo pieno.

La fivettara nel frigo ha più ormoni che verdure. Io ogni tanto controllo che siano ancora lì, che non siano scappati, ma in realtà spero di aprire il frigo, non trovarli e pensare che sia stato solo un brutto sogno.

La fivettara organizza le sue giornate in funzione delle iniezioni e delle visite ginecologiche.
"Ciao amica bella, andiamo al cinema alle 8? Ti passo a prendere prima cosi facciamo un aperitivo."
" No scusa non posso prima, facciamo solo il cinema"

Io, ad esempio, mi pungo alle 19.05, puntuale come una psicopatica.
Oggi alle 19:30 ho un concerto.
Adesso il mio cruccio è se pungermi prima uscendo tardi o se pungermi dopo il concerto, sballando la mia tabella di marcia.
Chiamare il ginecologo per questa stronzata sarebbe cattiveria.

La fivettara spera che NESSUNO apra il suo frigo e chieda. Come lo spieghi il gonal a chi fa figli senza sapere come???
La fivettara piange senza un motivo, ride senza un motivo, odia con passione, parla da sola, si arrabbia, non sopporta i bambini, adora i bambini, ne vuole uno subito, adesso. Poi si dimentica perchè fa tutto questo, si chiede se valga la pena tanto sacrificio.
Io non lo so.
 Oggi la meta mi sembra così lontana e nel mio frigo ci sono poche verdure, pochi colori, una iniezione di decapeptyl, una scatola di gonal che costa quasi 500 euro, ho un cassetto pieno di siringhe, aghi, cortisone, cardioaspirina, acido folico, cerotti di non so che ormone, ovuli di progesterone...insomma un cassetto pieno che non lascia molto spazio ai sogni, anzi sembra avvisarmi di non sognare tanto, perché potrei farmi male.
Oggi è nato il figlio di una coppia di amici. Lei, quando ha scoperto di essere incinta, voleva abortire, ne era convinta perché era in crisi con lui, perché non era nei suoi piani, ma poi lui si è impuntato e il piccolo è qui. Benvenuto!
Spero che lei si senta pronta ad accettare questo nuovo ruolo, perché ognuno di noi ha dei piani che quotidianamente vanno a farsi benedire.

Poi ti chiedi perchè mi girano...mi girano e basta.





mercoledì 22 gennaio 2014

Decapeptyl e umore.

Sono due giorni che la mia panza subisce il decapeptyl arrossendo dopo ogni iniezione.
Io dopo il rito della puntura, fingo di essere una gran figa che ricomincia a lavorare, spavalda e sicura di sé.

Poi scoppio a piangere, così, dal nulla, mentre parlo al telefono, mentro leggo email noiosissime, mentre scrivo email serissime. Piango con i lacrimoni, quelli dello sconforto totale, quelli preciclo, quelli di quando eri bambina e ti sbucciavi il ginocchio.

Poi mi sento meglio, torno ad essere figa, e rido, rido come una matta, rido di tutto, anche del riso che scuoce.

Poi mi viene l'ansia. E vorrei chiamare il mio gine solo per dirgli che lo odio, oppure penso che l'agopuntura a sto punto sarebbe meglio (sempre aghi sono), o che dovrei provare con i santi o con l'omeopatia...

Poi mi risento figa e forte e va tutto bene e quanto sono fortunata e quanto è bello mio marito e la culla la comprerò così e che meraviglia la vita. Adesso chiamo l'amica delle medie e le dico che le voglio bene.

 Poi mi sento cretina. E forse lo sono.

Ma sono gli ormoni o sono io???

Vi terrò aggiornate.


martedì 14 gennaio 2014

sogni infranti


Dolce amica che hai perso il tuo sogno alla 10 settimana, oggi tutti i miei pensieri sono per te.
Dopo anni di ricerche, stimolazioni, 1 fivet...il tuo sogno si avverava, ma la Natura, spietata, crudele, ti ha tolto ciò che già sentivi tuo.
Come tu stessa hai detto, 10 settimane sono troppo poche, ma anche troppe. Sono un accenno di pancia, nausee, mal di testa, caldo improvviso, ma agli occhi degli altri non sono ancora vita.
Invece, dolce amica, io credo che 10 settimane siano tanta vita, tanta gioia e una certezza: tu sei fertile. Il tuo corpo sa accogliere e proteggere. Un aborto fa parte del gioco, ma non deve intimorirti. Certo, è una ferita in più, da aggiugnere alle mille che questo percorso ad ostacoli ci provoca, ma noi siamo fatte di una pasta diversa.
Noi non ci lamentiamo.
Noi non sappiamo più cosa significhi lamentarsi.
Ultimamente sono circondata da donne incinte, amiche che alla prima botta takkete! Insomma, loro si lamentano di non poter bere alcool, di non poter mangiare questo, di non poter fare quello, di avere caldo o sonno...come se fossero dei problemi i piccoli divieti di una gravidanza. Io sorrido come un'anziana dinanzi ai capricci di un bimbo e intanto penso "se solo sapessi...".
Ecco, dolce amica, tu sai cosa sono i sacrifici, come è lunga la strada, piena di ostacoli e false partenze. Tu conosci gli effetti degli ormoni sparati in pancia, degli ovuli di progesterone... A volte ci sentiamo infinitamente sole, a volte lo siamo, ma noi abbiamo un sogno e dobbiamo difenderlo.
Il tuo corpo si riprenderà, il tuo spirito magari tarderà un po' di più per capire cosa sia successo. Cura le tue ferite, e poi ricomincia a sognare.
 Un abbraccio


















giovedì 9 gennaio 2014

un nuovo giorno

Oggi due amiche mi hanno annunciato le loro gravidanze. Perfetto. Sono contenta sinceramente. Inizia a fregarmene di meno la fertilità altrui.
Io ho una vita piena e non devo piangermi addosso: il mio bambino arriverà.
Devo solo riuscire ad essere più concentrata sul lavoro e non perdermi in strane seghe idee mentali.

Un abbraccio

mercoledì 8 gennaio 2014

le prove difficili di una ricercatrice.

Ieri ho dovuto superare una delle prove più dure per me. L'aspettavo, la temevo, speravo di evitarla, di rimandarla, ma purtroppo è giunta puntuale come le mie mestruazioni.
 L'annuncio della gravidanza di una delle mie amiche-sorelle che, beata lei, è rimasta incinta alla prima botta.
Sono davvero felice per lei, anche se il suo desiderio di maternità è praticamente a zero, ma ho provato anche tanto dolore. Per me. Per Lui. Per quella felicità che mese dopo mese ci è negata, sottratta e allontanata.
Ho provato invidia? Non la chiamarei così. Ho provato impotenza. Ho provato stanchezza mista a dolore allo stomaco, ho provato una rabbia forse infantile, ho sentito le mani raffreddarsi, ho avuto paurache la mia tristezza offuscasse la sua gioia. Lei ha aspettato a dirmelo, perchè sa del mio percorso, quindi sono stata tra le ultime amiche care a saperlo. Purtroppo la mia situazione l'ha influenzata molto, e credo che io sia l'ultima persona con cui condividerà questo meraviglioso percorso. Mi spiace, però io non so se ce la faccio a seguire con serenità la sua gravidanza. Eppure, dovrò farlo, perchè le voglio bene e quando si vuol bene, ci si mette da parte e si pensa agli altri.
Insomma, divento zia. Vedo la vita nascere e crescere intorno a me. Bello, no? Perchè mai dovrei essere triste. Eppure lo sono.

Io immagino la mia amica felice seguire la sua gravidanza con la spontaneità e naturalezza che io mai più avrò. Lei che ha fatto il test quando ormai aveva un ritardo enorme, che non è corsa a fare le beta (cioè lei sicuro non sapeva cosa fossero...), che nemmeno aveva un ginecologo. Cioè, io con il mio ginecologo mi ci whatsappo!
Lei che vive tutto dandole il giusto peso (quale? qual è il giusto peso? Me lo dite??), lei che è serena, rilassata, e che ha accolto la vita con tranquillità.
E all'improvviso, lei che era un punto fermo, una sorella a cui raccontare gioie e dolori della fivet, lei non c'è più...non è sparita. Anzi, quando mi ha comunicato la sua gravidanza, mi ha chiesto di me, si è preoccupata, mi ha detto che lei vuole essere speranza per me (ma tesoro, tu sei rimasta incinta subito...), peró sento che le nostre strade, al momento, sono state divise, che non è il caso di angosciarla con i miei dolori, e so che io non sarò la prima alla quale lei racconterà i cambiamenti del suo corpo, almeno non con l'entusiasmo con cui lo farà con altre. Ecco.

Come dire, grazie sterilità, anche le amiche mi togli adesso! Fanculo Sterilità o Fertilità ridotta.

Buona serata a tutti.

Mammachepazienza

Eccomi qui

Buongiorno a tutti. Ho deciso di iniziare questo speranzoso 2014 aprendo un blog per condividere con voi la mia ricerca di un figlio. Seguo da ormai 2 anni i blog di molte cercatrici, alcune delle quali sono delle mamme felici, altre hanno avuto dei percorsi difficili, intensi, ed io le ammiro tutte. Vi ammiro tutte.
Spero questo spazio sia, oltre ad un luogo di sfogo personalissimo, anche un luogo di incontro e di scambio di emozioni.
Vi lascio la mia storia, piena di paure, di buio, ma anche di gioiosa speranza.



"Lui ed io ci siamo conosciuti quando avevamo 24 e 27 anni: è stato amore a prima vista, fuoco immediato e poi il tempo ci ha reso una coppia stabile, siamo andati a vivere assieme, abbiamo costruito un nido, abbiamo incastrato i nostri difetti, ci siamo conosciui ogni giorno un po’ meglio, ci siamo capiti, allontanati e ritrovati. E continuiamo add essere noi, ad amarci con occhi limpidi.
Dalla primavera del 2011 abbiamo abbandonato le precauzioni a letto (e ovunque ci vada di amarci!!) con il desiderio timido, spaventato e allegro di un esserino tra di noi. Un figlio che avesse noi come genitori, che venisse a far parte della nostra famiglia, un fagottino a cui dare amore, con il quale continuare il nostro percorso di crescita.
Il figlio ad oggi non c’è, al suo posto ci sono un po’ di analisi mediche e la consapevolezza che la vita, a volte, fa dei giri strani, o semplicemente ti obbliga a prendere una strada nuova che mai avevi considerato. La strada CHE NON DIPENDE DA TE.
Allora, io sono sempre stata una razionale, del tipo: se studio, supero l’esame; se faccio la dieta, dimagrisco; se mi piace un ragazzo, glielo dico; se voglio fare un lavoro, ci provo...determinata, secchiona e ottimista.
Poi però, crescendo, mi sono resa conto che non tutto funziona così, e che molte scelte che si fanno sono influenzate da fattori esterni che nulla hanno a che vedere con la nostra volontà.
Io non resto incinta. Io ho le odiate mestruazioni ogni mese, puntuali, cattive, indesiderate come una malattia.
Noi non abbiamo la gioia di dare la notizia ai nostri genitori, fratelli, amici...noi siamo tristi.
Anzi, io lo sono, perchè lui vive tutto con animo differente e sa (da medico) che tutto può risolversi, che siamo giovani e si possono fare molte cose (io ho 31 anni e lui 34).
All’inizio, tutti mi dicevano la frase più ovvia, quella che anche io ripetevo senza esito a me stessa (so che se fossimo assieme adesso partirebbe il coro...): NON CI PENSARE. 
“Non ci pensare, rilassati, sei stressata, il tuo cervello influisce sul processo ormonale, in vacanza resterai incinta...quando meno te lo aspetti”...e puttanate del genere, psicologia da rivista da spiaggia insomma. Però queste frasi hanno fatto maturare in me il seme di un’emozione sbagliatissima: il senso di colpa. Se non resto incinta è solo colpa mia!
Poi è arrivata lei, la mia psicologa, Marta che mi ha fatto ragionare: Tesoro bello, tu non hai colpe. Nessuno ne ha. Semplicemente la scienza non ha scoperto tutto, non sa ancora tutto. Fai le tue analisi e poi, assieme a lui, cercate la vostra strada (inseminazione, fivet, adozione...).
Non è lo stress che non ti fa rimanere incinta, e nessuno può dirti di non pensarci perchè è inevitabile. Altrimenti perchè ci sono donne che restano incinte dopo una violenza o durante la guerra, o nei momenti meno opportuni??
A giugno decidiamo che è giunto il momento di capire cosa no va.
Via alle analisi allora, tutte fatte in strutture pubbliche, efficienti e rapide.
Arriva il momento della isterosalpingografia e dello spermiogramma: tutto a norma.
Leggendo i vostri commenti avevo veramente paura della prova, però le infermiere ed il medico che mi hanno assistita e sedata sono stati dolcissimi, umani, indimenticabili.
Quante mani mi avranno toccata, penetrata, cercando il problema, la causa...e quante ancora dovranno arrivare?
A novembre abbiamo il primo appuntamento nel reparto di sterilità. A me a giugno mi sembrava un‘eternità, quindi ci siamo rivolti anche al suo ospedale per velocizzare un po’ i tempi ed avere un altro punto di vista."

Questa era la nostra situazione a fine settembre 2012, sono seguite 2 IUI con ormoni nel suo ospedale. I risultati sono sotati negativi. La quantità di ormoni da prendere, poi, era troppo alta e così abbiamo deciso di tornare dal ginecologo privato che ad oggi mi segue. Lui ha voluto optare per un paio di inseminazioni con ciclo naturale, quindi semplicemente realizzando delle ecografie, senza prescrivermi ormoni. Alla seconda sono rimasta incinta, però il sogno è durato poche settimana.

Ad ottobre 2013, ho iniziato la mia prima Fivet (suona un po' come la mia prima comunione...), dosaggio minimo, molti ovuli, molti embrioni, 2 transfer e 0 nelle beta entrambe le volte. 

Questo mese inizierò la mia seconda Fivet. 
E terrò un diario, questo. Per non dimenticare, per provare a lasciare qui le paure e non portarle con me ovunque.

Io vado avanti perchè ho fiducia nella scienza, nella strutture di questo paese rinomato in fecondazione assistita, perché io un figlio lo voglio, perché mio marito sarà il padre più bravo...ma io non mi sento sola unicamente quando  leggo e piango e rido con altre storie simile alle mie... il mondo fuori è aggressivo, superficiale, e io, a volte, non ce la faccio. Sono stata delusa dalle risposte ricevute dopo aver fatto outing, sono stata anche ferita. É difficile capire la generosità, l’amore e l’onestà che ci sono dietro le nostre ore spese in ospedale, tra ormoni e controlli follicolari...Noi, madri premurose, lo siamo già.
Adesso aspetterò, con la pazienza che sto imparando ad avere: ce ne vuole una vagonata di pazienza, di calma, di non-fare-il-test-che-non-hai-ritardi! 

Ti aspetterò figlio mio con la pazienza degli antichi, con la tenacia dei bambini che muovono i primi passi, con l’amore incondizionato che ho già per te, perché io so che tu un giorno sarai qui con noi.

Mammachepazienza.