Mammachepazienza

Sono una donna alla ricerca di un figlio e già che ci sono alla ricerca della felicità.

lunedì 3 febbraio 2014

i suoceri

Visita dei suoceri da noi. 
Passeggiando, mia suocera mi chiede se nel mio quartiere ci siano scuole per i bambini e che se abbiamo intenzione di cambiare casa dobbiamo tenere in conto le scuole.
Quali bambini? Ribatto io. Le ricordo che suo figlio ed io non abbiamo figli e che al momento non ci servono le scuole vicino casa. Se un giorno dovessero arrivare dei figli ci preoccuperemo del problema. Le spiego che ho smesso di anticipare la realtà, di pensare solo al futuro perchè sino a poco tempo fa ragionando in tal modo mi sono causata del dolore che oggi scopro essere facilmente evitabile. Lei è rimasta in imbarazzo e subito ha cercato di cambiare discorso. Io, nonostante tutto, ho mantenuto un tono educato e le ho mostrato le scuole presenti nel mio quartiere.

Ora, cara suocera, io ti voglio bene e rifuggo il rapporto stereotipato nuora-suocera, io ho avuto un aborto a casa tua l'estate scorsa, tuo figlio, medico, ti ha spiegato le nostre difficoltà nel procreare, hai visto gli ormoni nel mio frigo, sai che alle 20:00 sparisco per pungermi la pancia.
Mi hai vista piangere, mi vedi triste.
PORCA TROIA, ALLORA CHE CAZZO DI DOMANDE MI FAI???

Mio suocero a cena parla della nipotina che vive nella loro stessa città (figlia di una sorella di mio marito). Premetto che i miei suoceri crescono i nipoti, che non ci vengono mai a trovare e che parlano sempre dei loro nipotini "preferiti" (giuro li chiamano così!).
 Io sorrido.
Ad un certo punto, mio suocero dice ridendo:"Prima di partire ho detto alla piccola che sarei andato dagli zii a trovare un'altra nipotina..." Silenzio a tavola, imbarazzo generale, io voglio morire.
In un altro momento la figlia che vive nella loro città scrive dicendo di essere rimasta tutto il pomeriggio sola in casa con i 2 figli raffreddati perchè suo marito è dovuto uscire per lavoro. (Sì, mia cognata detesta rimanere sola con i propri figli, lo vive male e si stressa...)
Mia suocera, che non veniva a casa nostra da un anno e che vive in funzione di questa figlia e dei nipotini, dice: "Povera, non ci siamo quando ha bisogno di noi." Io, un po' alterata, dico: "Rispondetele che i figli sono suoi e che non è una tragedia dover stare sola un pomeriggio con i propri figli, semmai una bella cosa."

Sono allibita, un po' stanca e siamo solo a lunedì.
La settimana non potrà che migliorare.
Non vedo l'ora di andare dal mio amato ginecologo.

Buona settimana a voi. 








3 commenti:

  1. Le suocere sono state create appositamente per farci uscire dai ranghi!!
    Io per ora mi ritengo fortunata..ma sono un caso raro mi sa ;)

    Certo che sotto stimolazione e' tutto piu difficile!! Dai dai che il gine t fa tornare il sorriso
    *

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  2. Premetto che adoro i miei suoceri. Sono persone stupende.
    Purtroppo però, vivo una situazione simile, complicata da un oceano che ci divide.
    La sorella di mio marito ha due figli. Mia suocera si occupa di loro, abitando nella stessa casa.
    Avevano già in programma di venire a trovarci e visti i nostri programmi riguardo la pma, ci sarebbero di aiuto con nostro figlio.
    Il problema è che non possono fermarsi il tempo sufficiente, perché non possono lasciare per troppo tempo gli altri nipoti.
    Loro fanno il possibile per accontentare tutti. Magari però, sarebbe bello se fosse mia cognata a lasciarli liberi, sapendo la situazione e per una volta nella vita, arrangiandosi, come noi facciamo tutto l'anno.
    Il fatto è che non siamo tutti uguali ed ho imparato sulla mia pelle che, chi non vive certe esperienze, non arriverà mai a capire del tutto!!
    La mancanza di sensibilità invece, è proprio una cosa che non accetto.

    Mi sento solo di dirti di andare avanti, pensando a te, tuo marito e al vostro percorso. Le tue energie servono a quello. Il resto è solo un contorno.

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  3. Anche io voglio molto bene ai miei suoceri, però sarà la mia sensibilità, saranno frasi dette senza pensarci troppo...mi sono ritrovata ancora una volta un po' incompresa.

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